20 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Il Big Bang di Renzi a Firenze

Ancora match Renzi-Bersani: «Facce nuove». «Idee vecchie»

Botta e risposta tra Firenze e Napoli. E Cicchitto loda Matteo. Il big bang promesso dai leopoldini, per lo meno dal punto di vista mediatico, c'è stato.

ROMA - Dopo la «scazzottata» verbale di sabato tra le accuse di Pierluigi Bersani («I giovani non devono scalciare«) e le risposte di Matteo Renzi («Non sono un asino«), il weekend resta ad altissima tensione nel Pd. Il segretario ha continuato a parlare da Napoli, il sindaco di Firenze ha arringato i suoi alla Stazione Leopolda di Firenze, ma tra le due città il botta e risposta è stato continuo.

Renzi ha parlato senza mezzi termini, chiedendo di avere una chance per correre per la leadership del Pd. Con le primarie. «Non è possibile che cambiano tutte le volte i simboli ma le facce restano le stesse: non è così negli altri paesi», ha detto. «Manteniamo il partito che abbiamo e cambiamo i leader per un'Italia diversa». Anche se sulle primarie ha precisato: «Io non ho detto io ci sono, ho detto noi ci siamo. Ci vuole un tocca a te che è il contrario del ghe pensi mi».
La promessa è che per i prossimi tre mesi «faremo wiki-pd, candideremo le nostre idee al Governo del Paese». Esempi: «Dall'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, al dimezzamento dei parlamentari, all'abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali e parlamentari, fino alle grandi questioni di economia nazionale e internazionale. Vorremmo che ci fossero istituzioni elette direttamente dai cittadini, a partire dal presidente dell'Unione europea».

La risposta di Bersani non si è fatta attendere. «Nessuna polemica con Renzi», ha detto parlando a margine della scuola di formazione dei giovani del partito a Napoli. «Tutte le idee sono buone e io sono amico di tutti, vedremo le idee, ma 'attenzione' a non scambiare per nuove delle idee che sono un usato degli anni '80 perché con certe idee siamo finiti nei guai...». E sulle primarie: «Io sono l'unico segretario al mondo che chiede primarie vere, non ho paura delle primarie».

Il big bang promesso dai leopoldini, per lo meno dal punto di vista mediatico, c'è stato. Se si aggiunge che sul sindaco di Firenze sono piovuti complimenti espliciti dal Pdl, l'effetto sorpresa si può dire raggiunto. Spiega il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto che dalla Leopolda è arrivato un «messaggio caratterizzato da forti elementi di novità», per la «prima volta dall'interno del Pd emerge un progetto politico programmatico che cerca di andare davvero oltre il Novecento», oltre «lo scontro sul berlusconismo e l'antiberlusconismo». E chiude con un invito ad Angelino Alfano a darsi da fare col Pdl per farne «un partito democratico e strutturato sul territorio».