28 agosto 2025
Aggiornato 15:00
Partito Democratico

Latorre: Mi sento più vicino a Vendola che a Renzi

«Sindaco in corsa per la leadership del partito? Non credo vincerebbe». Appello di 10 parlamentari Modem: Simpatia per Leopolda di Renzi

ROMA - «Vendola o Renzi? In questo momento mi sento più vicino a Vendola». A dirlo è Nicola Latorre, vicecapogruppo del Pd al Senato, che oggi è stato ospite del programma di Radio2 Un Giorno da Pecora.
«Mi sento politicamente vicino a Vendola - ha spiegato Latorre - anche se Renzi è un militante del mio partito, e tendenzialmente non butto giù dalla torre quelli del mio partito». Cosa non condivide, in particolare, delle idee del Sindaco di Firenze? «Non condivido nulla della sua politica economica». Vedrebbe Renzi, magari tra cinque anni, correre per diventare segretario del Pd? «Si, ma non credo che vincerebbe», ha spiegato il senatore.

Appello di 10 parlamentari Modem: Simpatia per Leopolda di Renzi - «In un momento così difficile per l'Italia, il Pd deve assicurare la massima apertura a tutte le risorse che vengono dalla sua area, includere tutti i possibili contributi e non certo per provocare esclusioni che suonerebbero contraddittorie rispetto alla sua ragion d'essere costitutiva».
E' quanto scrivono, in una lettera appello presentata dal senatore Andrea Marcucci e sottoscritta da altri nove parlamentari democratici esponenti della minoranza di Modem, i senatori Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Pietro Ichino, Luigi Lusi e dai deputati Luigi Bobba, Roberto Giachetti, Maria Paola Merloni, Ermete Realacci e Giuseppina Servodio.
«Siamo convinti che l'incontro convocato alla Leopolda di Firenze da Matteo Renzi sia una manifestazione utile a raggiungere un elettorato più ampio di quello che ci attribuiscono attualmente i sondaggi e che comunque ci chiede pressantemente un cambio di passo politico, anche in direzione di una maggiore centralità delle nuove generazioni. Riteniamo -proseguono i parlamentari - che le polemiche degli ultimi giorni e le dichiarazioni critiche di molti dirigenti nei confronti di questa iniziativa, danneggino il partito, dandone un'immagine distorta di un gruppo chiuso al suo interno e sordo ai richiami di una parte importante dell'opinione pubblica. Anche al fine di evitare deleterie contrapposizioni, come parlamentari democratici - conclude la nota - dichiariamo di guardare con interesse e simpatia al 'Big Bang' e che molti di noi vi prenderanno parte proprio per veicolare un messaggio di apertura del partito e di dialogo costruttivo per dare una risposta risolutiva alle questioni poste dalla crisi che il paese sta attraversando».