27 settembre 2023
Aggiornato 01:30
Polemiche per le foto scattate alla Farnesina nell'ottobre 2009

Frattini: Foto con Lavitola? All'epoca nessuno immaginava chi fosse

Il Ministro degli Esteri precisa: Il faccendiere «non ha mai partecipato a incontri ufficiali». Bocchino (FLI): «Frattini mente su Lavitola». Boniver (PDL): «Bocchino pensi al suo gineceo». Pistelli (PD): «Avventurieri fuori dalla Farnesina»

ROMA - «A quell'epoca nessuno immaginava o sapeva minimamente chi fosse Valter Lavitola, per quanto intendo dire affari, affari illeciti, indagini, niente di tutto questo era noto». Il ministro degli Esteri Franco Frattini chiarisce così, una volta per tutte, il motivo della presenza del giornalista-faccendiere in alcune foto scattate alla Farnesina nell'ottobre 2009, in occasione di una visita del capo della diplomazia albanese Ilir Meta.

«All'epoca nessuno immaginava chi fosse il Lavitola» - «Abbiamo una foto che probabilmente è stata presa in un locale del ministero» ha commentato Frattini, rispondendo ai giornalisti a margine di un'audizione alla Camera. «Ma come ho detto con grande chiarezza e senza timore di smentita» tale foto «non è stata presa in un incontro ufficiale, né istituzionale né nel corso di una visita di una delegazione ufficiale».
«A quell'epoca nessuno immaginava o sapeva minimamente chi fosse Lavitola per quanto intendo dire affari, affari illeciti, indagini - ha proseguito il ministro - niente di tutto questo era noto». Lavitola insomma «era una persona come tante che in quel caso conosceva, se non ricordo male, il ministro albanese da assai prima di quanto lo conoscessi io».
Sarebbe questo, a detta del capo della diplomazia, «probabilmente il motivo» per cui il faccendiere appare in queste immagini. «Ma lo ripeto - ha concluso Frattini - io non entro in queste questioni assolutamente false, ovviamente la Farnesina ha ribadito con certezza che incontri istituzionali non ve ne sono stati se non con gli ospiti istituzionali. Se poi si vuol fare politica con questi argomenti francamente io su questi argomenti non entro più...».

Bocchino (FLI): «Frattini mente su Lavitola» - Su Walter Lavitola il ministro degli Esteri non dice la verità. Lo ha affermato il vice-presidente di Fli Italo Bocchino: «Tra i tanti motivi per cui l'Italia ha perso credibilità nel mondo c'è anche quello di avere un ministro degli Esteri bugiardo, che mente su questioni relative a vertici internazionali. Frattini aveva assicurato al Tg5 di non aver fatto partecipare il latitante Walter Lavitola al vertice con il ministro degli Esteri albanese, ma è stato sbugiardato dalle immagini della televisione di Tirana che lo ritraggono in un colloquio a tre con il collega albanese e il suo amico faccendiere».
Ha aggiunto Bocchino: «Insieme con Lavitola, Frattini si era occupato anche di altre questioni in Centroamerica, in Sudamerica e nei Caraibi e questo suo piegarsi alle pressioni di un faccendiere opaco che fa affari in questi paesi è un gravissimo danno all'Italia che nessun inquilino della Farnesina aveva mai provocato».

Boniver (PDL): «Lavitola? Bocchino pensi al suo gineceo» - «Ma Bocchino non ha altro a cui pensare? Perché non pensa piuttosto al suo gineceo, quello passato e quello presente. Questo lo dovrebbe tenere abbastanza indaffarato...». Il senatore Margherita Boniver, che è anche inviato per le emergenze umanitarie del ministro degli Esteri, commenta così le «stravaganti dichiarazioni» di alcuni esponenti di Fli contro il ministro Franco Frattini per la presenza di Valter Lavitola in alcune foto scattate al ministero degli Esteri nell'ottobre del 2009.
«Ho letto queste stravaganti dichiarazioni» dichiara Boniver all'uscita di un'audizione alla Camera, peraltro, aggiunge l'esponente del Pdl «conoscendo la correttezza di Frattini, è impossibile che a momenti ufficiali possano partecipare persone che non hanno titolo, quello lo escluderei nel modo più assoluto».

Bertolini (PDL): «Il Ministro ha chiarito» -«Solidarietà al collega e amico Franco Frattini sottoposto ad una brutale campagna mediatica che non trova alcun fondamento, dal momento che lo stesso Ministro e la Farnesina hanno chiarito che il Signor Lavitola non ha mai preso parte ad alcun incontro istituzionale presso il Ministero degli esteri». Lo dichiara il vicepresidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini. «Nessuna ammissione di errore da parte del Ministro Frattini quindi, il quale ha anzi precisato che l'accaduto non si sarebbe verificato qualora le vicende poco chiare collegate a questa persona fossero emerse all'epoca cui i fatti si riferiscono», aggiunge.

Donadi (IDV): «Frattini prende ordini da Lavitola? Si dimetta» - «L'Italia non merita un ministro degli Esteri che prende ordini da un soggetto come Lavitola. Un ministro bugiardo, oltretutto, che ha prima negato di aver partecipato ad un incontro istituzionale con Lavitola ma poi è stato smentito dalle immagini della televisione albanese, come riporta Repubblica.it». Lo afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, che aggiunge: «Una figura barbina, Frattini dovrebbe dimettersi per aver detto il falso agli italiani e dovrebbe venire in Parlamento a spiegare quali siano i suoi rapporti con il direttore dell'Avanti e a quali altri incontri abbia partecipato e perché».

Pistelli (PD): «Avventurieri fuori dalla Farnesina» - «E' grave che il ministro Frattini non ammetta o finga di non vedere l'errore commesso, chiunque fosse la fonte che raccomandava Lavitola in quelle circostanze. La sua replica alle notizie apparse in merito alla presenza di Walter Lavitola durante gli incontri con il vicepremier albanese lascia francamente sorpresi». Lo dice Lapo Pistelli, responsabile esteri del Pd, secondo il quale «la questione non riguarda il labile confine fra incontro ufficiale e ufficioso, fra la stanza del ministro e l'anticamera in cui Lavitola finge di essere per caso, fra la sede del ministero albanese o il ricevimento serale e via esemplificando secondo un criterio formalistico imbarazzante».
«Che sia Panama o l'Albania o qualche prossimo Paese è inaccettabile la permeabilità consentita verso una istituzione seria come la Farnesina ad avventurieri di passaggio come Lavitola», conclude Pistelli.