31 luglio 2025
Aggiornato 18:30
De Palo: «I bambini possono frequentare i nidi»

Tbc al Gemelli, la Procura procede per epidemia colposa

«Affidata consulenza per stabilire tempi e modi del contagio». Al momento sono 122 i bimbi nati al Gemelli e risultati positivi al virus della Tbc

ROMA - Epidemia colposa. Per questa ipotesi di reato la Procura di Roma ha disposto una consulenza che accerti modi e tempi dell'infezione da Tbc che ha avuto per epicentro il reparto neonatale del Policlinico Gemelli. L'attività, prevista dall'articolo 359 del codice di procedura penale, è stata avviata dall'aggiunto Leonardo Frisani e dal pm Alberto Pioletti. I quesiti a cui dovrà rispondere il team di esperti sono diversi. Secondo quanto si è appreso nell'incarico si parte dalla necessità di accertare se la positività agli indicatori clinici della tubercolosi equivalga, corrisponda, alla malattia.
Subito dopo si chiede se c'è nesso di causalità tra lo stato della infermiera del Gemelli che ha la Tbc e quello dell'unica bimba che al momento è ricoverata per quanto avvenuto. Poi i magistrati vogliono verificare se sono state adottate, al Gemelli ma anche altrove, le terapie e la profilassi più indicata per evitare contagi. Sempre con riferimento alla signora che si è ammalata, si chiede di stabilire se abbia avuto un ruolo il contatto con il marito, che in passato aveva avuto la tbc.

Al momento sono 122 i bimbi nati al Gemelli e risultati positivi al virus della Tbc. Nel fascicolo del pm Pioletti - è stato sottolineato nella cittadella giudiziaria - non risultano persone iscritte. «L'indagine resta contro ignoti», si spiega. L'inchiesta ipotizza il reato di epidemia colposa, recependo di fatto l'esposto presentato nei giorni scorsi dal Codacons. «Si vuole capire cosa è successo», si sottolinea.
L'avvocato Gaetano Scalise, per il Policlinico Gemelli, dopo un breve incontro avuto con l'aggiunto Frisani non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il penalista ha espresso comunque apprezzamento per il modo di procedere degli inquirenti - ha spiegato - che con cautela vogliono accertare quel che è avvenuto o meno.

De Palo: «I bambini possono frequentare i nidi» - L'assessore alla Famiglia, all'Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, assicura che «i bambini possono frequentare gli asili nido», sottolineando che «la situazione tbc è sotto controllo», perché «non ci sono casi di tbc tra gli operatori, e i bambini risultati positivi non sono in alcun modo contagiosi. Quindi, non ci sono controindicazioni a far frequentare i nidi ai bambini».
«Sul caso Tbc mi sento di tranquillizzare le famiglie, perché secondo gli esperti della Commissione Congiunta non ci sono ragioni per non frequentare gli asili nido di Roma», ha dichiarato l'assessore alla famiglia, commentando l'esito degli incontri a seguito del contagio di tubercolosi che ha coinvolto alcuni bambini nati tra gennaio e luglio di quest'anno al Policlinico Gemelli.
«Inoltre, il regolamento comunale - spiega De Palo - specifica che eventuali controlli al personale addetto ai nidi spettano alle Asl. Non per questo, tuttavia, Roma Capitale sottovaluta il problema. Anzi, l'amministrazione, attraverso il lavoro delle due Commissioni presiedute dal professor Aiuti e dal presidente Angelini, sta monitorando la situazione». «Siamo tranquillizzati - aggiunge l'assessore - dal fatto che fanno parte della squadra che si sta occupando del caso il professor Dianzani, la professoressa Ciofi degli Atti del Bambin Gesù, il professor Fara dell'Università La Sapienza e il professor Paolo Rossi di Tor Vergata».
«Ovviamente siamo pronti a recepire qualunque indicazione operativa in merito ad eventuali azioni da intraprendere per la profilassi e la prevenzione. Ma - conclude De Palo - sono stato rassicurato sul fatto che non ci sono casi di tbc tra gli operatori e i bambini risultati positivi non sono in alcun modo contagiosi. Quindi, non ci sono controindicazioni a far frequentare i nidi ai bambini».