25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Intervista al Messaggero

Fini: La Maggioranza abbia il coraggio di cambiare Berlusconi

Il Presidente della Camera: «La realtà è più ostinata di loro: si deve voltare pagina»

ROMA - Preso atto della reazione fredda alla sua proposta per un nuovo governo guidato da Roberto Maroni, il presidente della Camera Gianfranco Fini rilancia con forza la necessità di un nuovo esecutivo che coinvolga il centrodestra non più guidato da Silvio Berlusconi, indipendentemente dalla guida leghista o meno.

«A mia memoria - ha sottolineato Fini, intervistato dal Messaggero - non è usuale che tutte la parti sociali, a parte la Uil, chiedano alla politica - e dunque in primo luogo al Governo- di tenere sotto controllo i conti pubblici e di adottare misure per stimolare la ripresa. Ed è altrettanto inusuale che il Governo faccia finta di nulla. Avevo indicato quella che per me era l'unica via di uscita, ma al contempo ero perfettamente cosciente che all'interno del Pdl nessuno avrebbe avuto consapevolezza dell'urgenza di dar vita al dopo Berlusconi». Ma forse ora le cose stanno diversamente, secondo il presidente della Camera, perchè «la realtà non cambia ed ha la testa dura» ed ora «tutti avvertono la necessità di superare l'attuale governo, perchè inadeguato, anche se all'interno del Pdl nessuno ha ancora la forza di fare il passo necessario».

E' infatti al suo ex partito, oggi con alla segreteria Angelino Alfano, che il Presidente della Camera si rivolge per ottenere il passo indietro di Berlusconi. «Da che mondo è mondo - ha affermato - non è mai accaduto che sia l'opposizione a determinare il cambiamento: il cambiamento c'è sempre quando è all'interno della maggioranza che matura la consapevolezza di dover voltare pagina», E purtroppo «non c«e ancora la volontà, o forse il coraggio che però potrebbe essere termine improprio, per dire in pubblico quello che ormai tantissimi sussurrano in privato: sono coscienti che quando Berlusconi sostiene che il governo ora è più forte di prima fa solo propaganda alla quale non crede più nemmeno lui. Tuttavia fra l'avere coscienza e l'agire con iniziative conseguenti, c'è di mezzo il classico mare».