3 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Una vittoria «al di là di ogni aspettativa»

De Magistris trionfa a Napoli: Città liberata, io sindaco di tutti

«Non sarò dell'Idv, su Giunta decido io». Lettieri gli telefona

NAPOLI - Con il 65,4% Luigi De Magistris trionfa su Gianni Lettieri e conquista la poltrona di sindaco di Napoli. Una vittoria «al di là di ogni aspettativa» per l'ex pm che si dice «profondamente commosso» e parla di «una città liberata» e di «vittoria del popolo napoletano». Lo sconfitto, il candidato del centrodestra, riconosce una «vittoria inequivocabile», si complimenta al telefono con il neo primo cittadino e si concede ai cronisti soltanto pochi minuti, lasciato praticamente da solo a mettere la faccia a una sconfitta, fino a un mese fa, inaspettata.

«Abbiamo scassato». Il refrain ripetuto da De Magistris già dopo l'esito del primo turno delle elezioni inizia a risuonare nel comitato elettorale quando si capisce che la vittoria c'è ma soprattutto che è una vittoria larghissima. Più larga di quella di Giuliano Pisapia a Milano. L'ex pm si presenta poco dopo le 17 in sala stampa, annunciato dal leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che esce per primo per placare la ressa dei cronisti: «Quello che è avvenuto a Napoli è sensazionale, i cittadini con grande senso di responsabilità hanno mandato a dire alla politica che chi sbaglia va a casa». Di Pietro si dice «orgoglioso che l'Idv metta a disposizione di Napoli e quindi del Paese un proprio figlio politico, che tra l'altro ho allevato» ma assicura: «A De Magistris non chiederò oggi, né domani, né dopodomani chi formerà la sua giunta ma chiederò solo di scegliere persone dalle mani pulite».

E la conferma che così sarà e che quella a Napoli è una vittoria soprattutto di De Magistris la dà il neo sindaco: «E' giusto che Di Pietro festeggi, come è giusto che lo facciano gli esponenti politici della seconda e della terza ora, ma io non sarò il sindaco dell'Italia dei Valori. Sospenderò, infatti, tutte le tessere e gli incarichi di partito come è giusto che sia». I numeri della vittoria spazzano via anche i sospetti di un Pd non interamente schierato a suo favore per una questione di consiglieri (con l'affermazione dell'esponente Idv ai democratici vanno solo 4 seggi). De Magistris evita ogni polemica con Antonio Bassolino, incassa i complimenti del suo predecessore Rosa Russo Iervolino e ringrazia tutti i partiti che l'hanno sostenuto. Ribadisce che vorrebbe l'esponente del Terzo Polo Raimondo Pasquino presidente del Consiglio comunale ma sulla composizione della Giunta, fa sapere, «sentirà i partiti» ma alla fine deciderà «in piena libertà, autonomia e indipendenza» proprio come faceva «da magistrato»: «Non sarà una giunta ideologica, né dell'Idv. Sarà aperta alle forze sane della città» e soprattutto «sarà per metà composta da donne».

A pochi metri, di fronte allo stesso mare, il comitato di Lettieri si scioglie subito: quando la sonora sconfitta emerge inesorabile dai dati del Viminale, quasi in contemporanea col vincitore, il candidato del centrodestra incontra i cronisti per pochi minuti. Prima di lui, l'unico esponente nazionale del Pdl che si era concesso alle telecamere era stato il deputato Amedeo Laboccetta. Lettieri telefona a De Magistris per complimentarsi e il neo sindaco dice a lui quello che già aveva detto in conferenza stampa: che sarà il sindaco di tutti, anche di quelli che non l'hanno votato, che assicura collaborazione agli avversari dai quali - si augura - cessi il metodo Boffo che ha caratterizzato la tesissima campagna elettorale napoletana. Entusiasta l'ex pm telefona anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che gli fa gli auguri e, racconta l'esponente Idv, «da napoletano guarda con attenzione a cosa accadrà nella sua città». De Magistris promette impegno. Al lavoro però si metterà da domani. Oggi «è il giorno della festa».