26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Ministeri al Nord, lite Lega-Pdl

Berlusconi: A Milano arriveranno i dipartimenti

Alemanno: «Violazione del mandato elettorale». Il Senatùr: «Il premier ci ha dato la sua parola»

MILANO - «Arriveranno probabilmente dei dipartimenti, ci sono già a Milano dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo ad una domanda su quanti e quali e ministeri sarebbero stati decentrati nel capoluogo lombardo.
«Penso - ha proseguito - che non ci sia nessuna difficoltà a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre città anche del sud, che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino la situazione».

Il leader della Lega, d'altra parte, si era detto sicuro: alcuni ministeri verranno trasferiti a Milano. «Calderoli firmerà, Berlusconi è d'accordo: i ministeri verranno a Milano».

Ma all'interno del Pdl cresce il malumore. I capigruppo del Pdl di Camera e Senato sono intervenuti per stoppare la proposta leghista e il sindaco di Roma ed il presidente della Regione Lazio, Gianni Alemanno e Renata Polverini, hanno chiesto un incontro al premier. Il sindaco avverte: il trasferimento non era nel programma elettorale, sarebbe «violazione del mandato elettorale».

In una nota congiunta emessa ieri, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri sottolineano: «Il rapporto fra l'attività di governo e il territorio può essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo. In questo modo si possono evitare i complessi problemi istituzionali che il decentramento di alcuni ministeri può porre e invece affrontare positivamente quello del rapporto fra i ministeri stessi e le realtà territoriali».

Contrario al trasferimento anche il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. «La mia Regione non è interessata ai posti di lavoro ministeriali». Anche il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa aveva mostrato perplessità: «Non è importante dove stiano i ministeri, che stanno a Roma, ma quello che fanno a favore dei cittadini. E i ministeri italiani a favore di Milano credo facciano molto». E alle obiezioni di Formigoni, nel pomeriggio di ieri Bossi ha risposto con una pernacchia.