Domani il summit Berlusconi-Pdl
Partito diviso sui Ministeri. Ed è gara a potenziali «sorprese»
ROMA - Fra un annuncio trapelato, un'anticipazione di sorpresa che stenta a prendere forma e mille ipotesi che si rincorrono, Silvio Berlusconi vede chiudersi la prima settimana dopo il pessimo risultato elettorale ottenuto dal Pdl al primo turno delle amministrative. Le polemiche accerchiano il Cavaliere e gli attacchi non provengono solo dall'esterno. Al duro affondo del presidente della Rai Paolo Garimberti - pronto a invocare un riequilibrio dopo l'offensiva mediatica berlusconiana - si somma il conflitto interno al Popolo della libertà, fra la tentazione di spostare qualche ministero al Nord e il timore che la rimonta milanese rappresenti qualcosa in più di una mission impossible.
«TRASLOCO» MINISTERIALE - A rendere evidente il clima di tensione nel Pdl ci pensa la vicenda del presunto 'trasloco' ministeriale. Annunciato da Calderoli, rilanciato da Bossi, 'coperto' da Berlusconi, contestato da big del Pdl romano come Gianni Alemanno e Andrea Augello. Ma non basta. L'ormai celebre sorpresa preannunciata dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha prodotto una serie di ipotesi in libertà, dall'ecopass alla sanatoria sulle multe, dagli annunci di sgravi fiscali al trasloco dei ministeri, capaci di generare per ora solo una gran confusione.
«PIANO B» - Il Pdl, intanto, prova a lanciare un segnale dopo l'offensiva mediatica del premier. E' il 'piano b' del Pdl, un'arma estrema per riconquistare centralità in un momento difficile. I big nazionali provenienti dal Pdl milanese potrebbero annunciare l'intenzione di scendere in campo personalmente per sostenere la corsa di Letizia Moratti, entrando in giunta come assessori. Si parla di dirigenti del calibro di Ignazio La Russa e Maurizio Lupi. La Russa potrebbe anche mettere in discussione l'incarico di coordinatore del partito, anche se questa ipotesi viene smentita da altre fonti.
SUMMIT A MILANO - Anche di questo dovrebbe parlare il presidente del Consiglio domani a Milano, nel corso di una riunione con lo stato maggiore del partito. Un summit che servirà ad analizzare anche gli ultimi sondaggi, a capire quanto la rimonta sia praticabile e a decidere la tabella di marcia degli ultimi quattro giorni di campagna elettorale. Di certo, per ora, non c'è nulla, solo la registrazione di una puntata di Porta a porta. Un'intervista prevista per mercoledì, novanta minuti di domande affidate a tre direttori. Giovedì, poi, il presidente del Consiglio volerà in Francia per il G8. Il rientro è previsto venerdì, giusto in tempo per le ultime ore di campagna prima del silenzio elettorale.
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