1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Gli esclusi borbottano e sperano in un rapido risarcimento

Passa il rimpastino, ma (sottovoce) restano i malumori

Scajola estraneo all'inchiesta, i suoi: Ora torni in pista

ROMA - Gli esclusi borbottano e sperano in un rapido risarcimento, i 'promossi' fanno festa, Silvio Berlusconi mantiene buona parte delle promesse dispensate a cavallo del 14 dicembre. L'allargamento dell'esecutivo si registra stamane, entrano nella squadra nove parlamentari (Catone ai 'supplementari'), quasi tutti transitati dalla maggioranza all'opposizione negli ultimi mesi.
Fra gli esclusi c'è chi la prende male, come la coppia Pino Galati-Mario Baccini, che vergano un comunicato congiunto per ricordare al Cavaliere la mancata promessa. Gli uomini di Noi sud, fatti fuori dall'allargamento nonostante i numeri parlamentari, si dividono fra loro: sarebbe stata infatti la sfida fra Belcastro e Milo a portare a un nulla di fatto.

Nel pomeriggio Denis Verdini prova a metterci una pezza. Riceve Luciano Sardelli e altri parlamentari di Ir, prova a rassicurarli e c'è già chi spera in una pronta promozione 'riparatrice'. Francesco Pionati, altro escluso dell'ultima ora, per ora preferisce non alzare i toni e spiega di aver fatto un passo indietro momentaneo su richiesta di Berlusconi. Quasi tutti, almeno così sembra, preferiscono fidarsi della promessa del Cavaliere prima di protestare. L'allargamento della squadra di governo «non è finito, intendiamo aumentare il numero dei componenti della squadra di governo di circa una decina», ha d'altra parte sancito Berlusconi, deciso anche a lasciare vacante la poltrona di ministro delle Politiche Ue. Un posto che Berlusconi sarebbe tentato di affidare a Paolo Bonaiuti, riferiscono fonti di governo.

Le amministrative sono alle porte e tutti concordano su un punto: non è il momento di alzare polveroni. In fondo, si tratta della stessa strategia adottata da Claudio Scajola. Oggi l'ex ministro ha 'festeggiato' il fatto che sia stata sancita la sua estraneità all'inchiesta di Perugia. Notizia, questa, che ha lasciato soddisfatti i parlamentari scajoliani, in attesa di riprendere dopo il voto la difficile scalata al partito e la battaglia del tesseramento. In questa ottica contano anche le alleanze. E' di queste ore la richiesta del leader di Forza Sud Gianfranco Micciché, che per primo ha reclamato il rientro al governo di Scajola.

E siccome si vive in tempi di pax pre-elettorale, anche il Consiglio dei ministri si è svolto senza particolari incidenti. Il dl sviluppo voluto da Giulio Tremonti non ha suscitato infatti particolari resistenze dei colleghi di governo. Alcuni ministri riferiscono di un super ministro pronto ad ascoltare e accogliere alcuni rilievi. Un esempio su tutti: Giancarlo Galan - raccontano - dopo una discussione «franca e leale» con Tremonti avrebbe ottenuto alcuni aggiustamenti su punti riguardanti i Beni culturali, tanto da restare parecchio soddisfatto dopo le tensioni delle ultime settimane. Un modello di collegialità, avrebbe ragionato l'ex Governatore, che porta i suoi frutti.