7 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Omicidio Rea

La giovane donna si è difesa prima di morire

Confermata l'ipotesi di un luogo del delitto diverso da quello del ritrovamento

ANCONA - Carmela Rea si è difesa fino all'ultimo prima di soccombere al suo carnefice. Lo testimonierebbero alcuni segni di lotta, tracce di sangue e anche un orecchino femminile ritrovati dagli uomini del soccorso alpino e della Guardia di Finanza, aiutati nelle ricerche da un cane molecolare esperto nel fiuto della tracce, durante un nuovo sopralluogo effettuato quest'oggi.

La donna dunque, scomparsa il 19 aprile scorso, potrebbe essere stata aggredita proprio vicino a quel chiosco dove si era diretta per andare in bagno mentre era in un parco di Colle San Marco con il marito e la figlia di 18 mesi. Proprio in quel chiosco dicono però di non averla mai vista. Intanto sembra chiarirsi il giallo della telefonata arrivata il 20 aprile poco dopo l'ora di pranzo, attraverso la quale un uomo ha segnalato ai carabinieri la presenza del cadavere di Carmela. L'uomo ha detto di essere un cercatore di funghi della zona. La telefonata è partita da una cabina in una piazza di Teramo, ma l'uomo non è stato ripreso da alcuna telecamera.