28 agosto 2025
Aggiornato 05:00
Criminalità organizzata

Veltroni: I capi della mafia non sono Riina-Provenzano ma politica e poteri

Il parlamentare del PD a un convengo: «Il crimine si compra i politici con i soldi o con i voti»

ROMA - «Bisogna liberarsi da una certa iconografia della mafia che è soprattutto un grande potere finanziario, basta sentire parlare Riina e Provenzano per capire che non sono loro i capi mafia, quelli vanno cercati altrove e questo altrove sono i poteri finanziari italiani, internazionali, il potere politico e vari altri poteri». Lo ha detto il democratico, membro della Commissione parlamentare Antimafia, Walter Veltroni, parlando a un convegno intitolato «Verso il codice antimafia».

«LA MAFIA COMPRA LA POLITICA» - Veltroni ha sottolineato che vanno difese leggi come il 41 Bis e la confisca dei beni ai mafiosi ma servono anche altre normative come «una norma contro l'autoriciclaggio che è una urgenza per questo Paese e bisogna stabilire che chi è condannato per mafia non possa essere candidato, né lui né i suoi parenti. Inoltre chi candida una persona che ha avuto a che fare con la mafia non può avere il rimborso elettorale. Così vedremo chi ci prova una seconda volta». Guardando ai temi in discussione, come una riforma della legge sulle intercettazioni, Veltroni ha sottolineato che «limitare piena libertà dei magistrati di disporre delle intercettazioni è come consegnarsi mani e piedi al potere criminale, inoltre io mantengo forti riserve sullo scudo fiscale».
Infine Veltroni ha concluso che «la mafia compra la politica o con i soldi o con i voti e non si tratta solo dei politici di origine meridionale ma di quelli disposti a tutto».