Berlusconi: Ho denunciato l'influenza deleteria dell'ideologia
Il Presidente del Consiglio: «Non ho attaccato la scuola pubblica, ma serve ripudio di indottrinamento»
ROMA - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha respinto, in una nota, l'accusa di avere attaccato la scuola pubblica, in un discorso pronunciato ieri, ed è tornato a «denunciare l'influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia».
«Desidero chiarire nuovamente, senza possibilità di essere frainteso, la mia posizione sulla scuola», ha affermato Berlusconi. «Il mio Governo ha avviato una profonda e storica riforma della scuola e dell'Università, proprio per restituire valore alla scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti che svolgono un ruolo fondamentale nell'educazione dei nostri figli in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati. Questo non significa non poter ricordare e denunciare l'influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all'educazione dei figli. Le mie parole, perciò, non possono essere in alcun modo interpretate come un attacco alla scuola pubblica, ma al contrario - ha concluso il premier - come un richiamo al valore fondamentale della scuola pubblica, che presuppone libertà d'insegnamento ma anche ripudio dell'indottrinamento politico e ideologico».
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