29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Futuro e Libertà

Rischio strappo al Senato, gruppo finiano con API e Pisanu?

Summit Urso-Bocchino. I dissidenti in forza Terzo polo o con Miccichè. Se la rottura dovesse però concretizzarsi, Fli potrebbe mettere in campo il «piano B»

ROMA - Lo strappo è possibile. Secondo fonti dei 'moderati' Fli, addirittura molto probabile. Una rottura che farebbe seguito a quella di Menardi e Pontone, altri senatori che hanno già abbandonato Fli. L'ipotesi peggiore - quella che circola a sera e che rappresenterebbe un ulteriore danno d'immagine per Gianfranco Fini - sarebbe quella di un'emorragia di altri cinque o sei senatori. Otto addii in totale e i soli Valditara e Germontani (forse De Angelis) a restare nel partito finiano. L'unico ad aver già comunicato di essere in procinto di abbandonare il gruppo è Saia. Gli altri sono oggetto di un pressing asfissiante da parte del Pdl e di Fli, ma il barometro segna tempesta.

Oggi, raccontano, si è tenuto un nuovo incontro tra Adolfo Urso e Italo Bocchino. Un faccia a faccia che non ha sciolto i nodi, visto che l'ex viceministro sarebbe riluttante ad accettare l'offerta finiana di capo delegazione futurista nel coordinamento del Terzo polo. Se non si chiudesse la mediazione con Urso, si salderebbero ancora di più le posizioni dei senatori dissidenti capitanati da Viespoli, di Ronchi e dello stesso Urso (che porterebbe con sè Pippo Scalia, il coordinatore regionale siciliano). A quel punto sarebbero due le ipotesi in campo, al netto di una difficile ricucitura: l'addio a Fli e la nascita di un gruppo di responsabili con il «prestito» di senatori vicini ad Andrea Augello o a parlamentari di Forza Sud. In alternativa, si starebbe pensando alla nascita di un componente autonoma nell'ambito del Terzo polo. Soluzioni assai differenti, la seconda fra l'altro sembra osteggiata da rilevanti ambienti terzopolisti.

Fli, intanto, osserva con preoccupazione la situazione e si prepara ad affrontare domani un'altra giornata campale. Italo Bocchino e Roberto Menia incontreranno in mattinata i coordinatori regionali. Poi, verso le 15, l'attesa riunione dei senatori. Bocchino, nel mentre, potrebbe incontrare proprio i senatori, o almeno quelli tra loro disponibili a un incontro per tentare una ricomposizione.

Se la rottura dovesse però concretizzarsi, Fli potrebbe mettere in campo il «piano B», al quale lavora direttamente Gianfranco Fini. L'operazione, che avrebbe del clamoroso, prevede la nascita a Palazzo Madama di un gruppo targato Fli-Api, per ora senza Udc. Il capogruppo potrebbe diventare Beppe Pisanu. Riferiscono che Fini in persona abbia offerto al senatore pidiellino la guida di questa nuova formazione.