25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Con 22 voti di scarto è stata respinta la mozione delle opposizioni

Nuova vittoria della maggioranza: confermata la fiducia a Bondi

Alfano: «Siamo ormai al 4 a 0 per noi». Casini: «non è una grande questione»

ROMA - L'Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia al ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, presentata prima da Pd e Idv, poi da Terzo Polo. I sì alla sfiducia sono stati 292, i no 314, 2 gli astenuti. Lo scarto a favore della fiducia al ministro è stato dunque di 22 voti.

ALFANO: LA SINISTRA ABBONATA ALLE SCONFITTE - Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, non trattiene l'ironia e commenta con un paragone calcistico la fiducia incassata oggi dal ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. «Ormai - dice il Guardasigilli in Transatlantico - stiamo 4 a 0 per noi: il 29 settembre (fiducia sui 5 punti programmatici di Berlusconi, ndr), il 14 dicembre (comunicazioni del presidente del Consiglio alle Camere, ndr), la relazione sullo stato della giustizia e oggi. Ormai il risultato mi pare chiaro, alla faccia della saggezza e della sapienza parlamentare».

SIAMO IN CRESCITA - «E poi - aggiunge ancora Alfano quando gli fanno notare che lo 'scarto' odierno è stato di 22 voti per il centrodestra - siamo in crescendo, tanto che oggi la sinistra ha scoperto che non gli interessava più il risultato numerico. Ormai - conclude il Guardasigilli - si ispirano a De Coubertain: gli basta partecipare».

CASINI: LO SAPEVAMO GIÀ CHE AVEVANO LA MAGGIORANZA - «Non è una grande questione». Così il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ospite del Tg3, ha commentato la bocciatura della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni al ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi.

BONDI HA OPERATO MALE E GLI ABBIAMO VOTATO CONTRO - «Se avessimo condiviso l'operato di Bondi - ha detto Casini - avremmo votato contro la sfiducia, non lo abbiamo condiviso quindi abbiamo votato a favore. E' un atto di chiarezza: noi riteniamo che Bondi non abbia fatto bene, quindi gli abbiamo votato contro».
«Non è una grande questione - ha concluso - tra l'altro molti dei nostri erano a Strasburgo per il Consiglio d'Europa. E poi la maggioranza in Parlamento c'era il 14 dicembre e c'è anche oggi.
Noi quando condividiamo una cosa, come il decreto rifiuti, la votiamo, altrimenti no».