11 settembre 2024
Aggiornato 11:00
Sulla carta il Ministro è salvo

Bondi, oggi si vota sulla sfiducia

Maggioranza a 315, a favore solo 306 deputati sicuri. Ancora incerti Paolo Guzzanti e i due deputati della Südtiroler Volkspartei

ROMA - Alla vigilia del voto sulle mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni nei confronti di Sandro Bondi, il pallottoliere dell'Aula di Montecitorio salva il ministro dei Beni Culturali: sulla carta infatti la maggioranza potrà contare su 315 voti mentre sono solo 306 i voti sicuri contro il coordinatore del Pdl. Il voto sarà palese, per appello nominale.

Contro la mozione presentata prima da Pd e Idv, poi dal Terzo Polo voteranno 233 deputati del Pdl, 59 della Lega, 21 del neonato gruppo di Iniziativa responsabile, Francesco Nucara e Calogero Mannino. A favore si esprimeranno i 22 deputati di Idv, 35 dell'Udc, 29 di Fli (su 31 perché Luca Barbareschi e la neomamma Giulia Bongiorno vengono dati come incerti dagli stessi ambienti finiani), 203 del Pd (su 206 perché Anna Rossomando, Federica Mogherini e Marco Fedi vengono dati come assenti), 6 dell'Api, 2 Liberaldemocratici, 5 di Mpa, Giorgio La Malfa, Giuseppe Giulietti, Roberto Rolando Nicco, Antonio Gaglione.

Ancora incerti Paolo Guzzanti e i due deputati della Südtiroler Volkspartei, Siegfried Brugger e Karl Zeller. «Deciderò domani - ha spiegato martedì Guzzanti - anche se considero Bondi colpevolissimo, queste cose ad personam mi fanno senso». Anche Brugger fa sapere che la scelta avverrà oggi ma sarà comunque tra la sfiducia e l'astensione: «Abbiamo dei contatti con Bondi per quanto riguarda la provincia di Bolzano però non abbiamo ancora avuto riscontri concreti. Vediamo». Il voto dei tre incerti tuttavia non risulterà, con molta probabilità, decisivo.

Una variabile che potrebbe far cambiare i numeri del pallottoliere è la concomitanza del voto di oggi con il dibattito presso il Consiglio d'Europa sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo: il Terzo Polo, proprio per questa ragione, aveva chiesto che la sfiducia a Bondi slittasse alla prossima settimana. Fanno parte della delegazione che dovrebbe recarsi a Strasburgo - dove il voto comunque si terrà giovedì 27 - Gianpaolo Dozzo della Lega, Piero Fassino, Dario Franceschini e Andrea Rigoni del Pd, Deborah Bergamini, Gennaro Malgieri e Luigi Vitali del Pdl, Luca Volonté dell'Udc e Karl Zeller delle minoranze linguistiche.