24 aprile 2024
Aggiornato 12:30
«Subito le riforme»

Marcegaglia: da 6 mesi Governo insufficiente

Il presidente di Confindustria: «Il Paese è immobile. Tremonti premier? Se eletto. Feste? L'Italia è diversa»

MILANO - C'è un'altra Italia, un'Italia che lavora e che va a letto presto. Parola di Emma Marcegaglia, è quella l'Italia da promuovere e da difendere. Mentre «Da sei mesi a questa parte l'azione del governo non è sufficiente. Non si riescono ad affrontare i grandi nodi che il Paese deve risolvere e che gli altri Paesi stanno affrontando». E mentre la questione morale, il caso Ruby, fanno uscire sulla stampa internazionale «un'immagine dell'Italia non positiva, e questo ha un impatto», ammette la presidente di Confindustria.

L'affondo di Marcegaglia arriva durante la trasmissione Che tempo che fa; intervistata da Fabio Fazio. Quanto alla questione squisitamente politica del futuro del governo, Marcegaglia è netta: «Un nuovo primo ministro deve avere una maggioranza parlamentare e deve essere indicato nelle elezioni dai cittadini. Se ci saranno le condizioni, perché no, ma ci sono dei passaggi che vanno fatti» ha detto rispondendo a una domanda sull'eventualità che Giulio Tremonti arriva a capo dell'esecutivo. Insomma: sì, ma con le elezioni. Del resto, «il Paese ha bisogno di capire se questo governo è in grado di andare avanti per fare le riforme, e il governo lo deve dimostrare. Se non c'è la maggioranza, la coesione, si devono fare altre scelte: il Paese non può aspettare».

E il paese è quello di «un'altra Italia, di tanta gente che va a letto presto, si sveglia presto, lavora seriamente, fa impresa seriamente, donne che si impegnano». Marcegaglia ha poi ricordato che «siamo i secondi esportatori d'Europa. E siamo leader in molte nicchie. Se parla con alcune aziende multinazionali ti dicono nonostante tutto investono in Italia perché i nostri lavoratori, le competenze, sono buone. C'è un'altra Italia - ha concluso - che bisogna promuovere».

E di un'Italia che ha bisogno di crescita. Perché «La mancanza di crescita incattivisce la società. Credo che il Paese si deve davvero concentrare sul tema della crescita. Vuol dire speranza per i giovani. Il dato dei due milioni di giovani che non studiano ne' lavoro è drammatico». E invece «Si parla di tutto, ovviamente dei temi di questi giorni, tranne che di questo. Ma questo è il tema che interessa ai lavoratori, ai cittadini, alle imprese».