29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La prossima settimana il voto

Bondi, anche il Terzo Polo per la sfiducia

Depositata la mozione Fini-Casini-Rutelli. Ma i numeri salvano Ministro della Cultura

ROMA - E' rottura tra il terzo polo e Sandro Bondi: oggi Udc, Fli e Api infatti hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dei Beni Culturali che sarà discussa in Aula alla Camera lunedì prossimo 24 gennaio insieme a quelle di Pd e Idv.
Il documento messo a punto da Rocco Buttiglione, Fabio Granata e Francesco Rutelli, in realtà, offre al coordinatore del Pdl un'«estrema proposta» per «dare in extremis le risposte necessarie alla cultura italiana»: il Ministro ha sette giorni di tempo per impegnarsi sullo sblocco delle assunzioni in particolare per i sovrintendenti, sulla proroga del tax credit e del tax shelter per il cinema, sulla revoca del divieto ai Comuni di investire in iniziative culturali, sul reintegro del Fus con altri 200 milioni, sul reintegro del fondo per la tutela del patrimonio con altri 300 milioni.

La risposta di Bondi arriva immediatamente, stizzita e per niente conciliante: «Fini e Casini hanno di fatto avallato la decisione presa dal Pd e dal partito di Di Pietro...», afferma il Ministro chiedendosi se «d'ora in avanti il confronto politico in Italia avverrà, non più sul piano delle idee e delle diverse bensì attraverso l'uso e la prassi di presentare nei confronti dei propri interlocutori delle mozioni di sfiducia individuali in Parlamento? Ma forse anche questa domanda è inutile, perché quello che accade è un altro segno dei tempi, l'espressione dello stravolgimento delle regole istituzionali un tempo da tutti accettate e rispettate e del venir meno dell'etica politica».

Se la risposta del Ministro resterà negativa, il Terzo Polo dunque la prossima settimana voterà in Aula alla Camera per la sfiducia: appuntamento cui i terzisti assegnano sì un significato politico, ma sono ben consapevoli, come osserva Buttiglione, che «i numeri saranno quelli che saranno...». Infatti, sulla carta la maggioranza raggiunge quota 315 (233 Pdl, 59 Lega, 21 di Iniziativa responsabile, Calogero Mannino e Francesco Nucara) alla Camera contro i 310 dell'opposizione (31 di Fli, 206 del Pd, 35 Udc, 6 Api, 5 Mpa, La Malfa, Guzzanti, Nicco, Giulietti, Tanoni e Melchiorre). Al netto di assenze, dunque, Bondi è salvo.