30 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Il Ministro: fisiologica l'instabilità con il voto anticipato

Tremonti: non si può eliminare la democrazia per il timore dei mercati

E sul caso Ruby afferma: «Sono onorato di far parte del Governo italiano»

ROMA - Se dovessero svolgersi delle elezioni anticipate in Italia, i rischi di instabilità dovuto alla reazione sui mercati finanziari va scontato come un fatto connaturato alla democrazia. Lo ha detto, oggi a Bruxelles, alla fine del Consiglio Ecofin, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, rispondendo alle domande dei cronisti.
«I mercati contengono la democrazia», ha detto Tremonti. Se passa la dottrina secondo cui le elezioni rappresentano un rischio per la stabilità sui mercati, ha chiesto il ministro, «allora cosa facciamo, sospendiamo la democrazia per vent'anni?«

UN ONORE INDIPENDENTEMENTE DA QUELLO CHE ACCADRA’ - Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha affermato oggi a Bruxelles di considerare «un onore» far parte del governo Berlusconi, indipendentemente da quel che sta accadendo o che accadrà. «Assolutamente sì, è un onore far parte, e aver fatto parte in passato, di questo governo, e rappresentarlo», ha detto Tremonti, rispondendo a un cronista che, nella conferenza stampa alla fine del Consiglio Ecofin, gli aveva chiesto se per lui fosse un onore stare nel governo Berlusconi, nonostante le possibili conseguenze dello scandalo Ruby per il presidente del Consiglio.

SOTTOVALUTATA LA FINANZA PRIVATA COME CAUSA DELLA CRISI - Continua la discussione sul rafforzamento del Fondo di stabilità dell'Eurozona (Efsf), e i ministri finanziari si sono impegnati a non parlarne pubblicamente per ora; intanto, però, è cambiato l'atteggiamento di molti paesi dell'Ue nel dibattito sulle cause della crisi e sulle soluzioni da predisporre, e si va affermando sempre di più la tesi, sostenuta fin dall'inizio dall'Italia, sulla «criticità» del settore finanziario privato accanto a quello pubblico, ha affermato Tremonti.

LE BANCHE ITALIANE ESPOSTE PER 22 MILIARDI CON L’IRLANDA - Nel dibattito con i colleghi, ha detto il ministro, si guarda sempre più alla «doppia natura» della crisi, che ha origine non solo nell'indebitamento del settore pubblico, ma anche in quello del settore privato (le carte di credito, le bolle immobiliari, l'esposizione delle banche), che però finora era stato quasi ignorato, trattato come «un lato oscuro, che ci ha portato a una grande criticità». L'Italia, ha riferito Tremonti, sottolinea anche il fatto che le sue banche ««sono esposte solo per 22 miliardi di euro sul 'buco' irlandese», molto meno di quanto accade ad altri paesi come la Germania e il Regno Unito (180 miliardi circa ciascuno), gli Usa (circa 100 miliardi), la Francia (circa 80 miliardi), e Svezia e Svizzera (60-70 miliardi circa), secondo i dati citati 'a braccio' dal ministro.

CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI AL 23% - Il ministro ha detto concluso affermando che quella della cedolare secca al 23% per gli affitti «è un'ipotesi» a cui il governo sta lavorando. E' la risposta secca che il ministro ha dato alla domanda di un cronista durante la conferenza stampa finale del Consiglio Ecofin.