20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Lodo Alfano

Lo stop di Napolitano: limita il capo dello Stato

Pdl: lo cambieremo. E Fini approva il presidente

ROMA - Doccia fredda su governo e maggioranza dal Colle: con una lettera inviata al presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sostanzialmente bocciato una buona metà della nuova versione del lodo Alfano, la parte cioè che riguarda le prerogative del presidente della Repubblica. Napolitano ha infatti sollevato "profonde perplessità" per il fatto che lo scudo ai processi penali per le alte cariche dello Stato appare in contraddizione con la Carta e rischia di "ridurre l'indipendenza del capo dello Stato".

Critiche, quelle di Napolitano, che la maggioranza non ha potuto fare a meno di tenere in debita considerazione, anche perché il presidente della Camera, Gianfranco Fini, le ha subito rilanciate, invitando appunto il Parlamento non solo a "prenderne atto", come ha commentato a caldo Vizzini appena letta la missiva del Colle, ma a "tenerne conto". A risolvere la situazione sono dovuti intervenire il capogruppo del Pdl al Senato e il suo vice, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, che in una nota hanno spiegato che "non resteranno indifferenti" alle obiezioni del Colle. E in serata Ignazio la Russa, uno dei coordinatori del Pdl, parla di "un suggerimento ragionevole, non c'è motivo di non ascoltarlo".