23 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Politica

Veltroni: difendo la ragione di vita del PD

L'ex candidato premier: «Non voglio ruoli per me. Crisi e riforma elettorale subito, alle elezioni fra un anno»

ROMA - «Quello che intendo fare e farò, è tenere viva l'idea del Pd così com'è nato. Senza richiedere ruoli». Lo dice il fondatore del Pd Walter Veltroni, spiegando di sentirsi in questo momento «dentro e fuori» i giochi della politica italiana: «perché io -dice il primo segretario del Pd al settimanale Gioia - sono così, sono rimasto così, e continuo a essere convinto che una tavolozza a più colori sia più simile alla realtà della vita delle persone».

AL VOTO TRA UN ANNO - «Ultimamente - racconta ancora Veltroni - ho girato l'Italia per partecipare alle feste dl Pd. E ho misurato un affetto più grande di prima. Rivedere i luoghi della mia campagna elettorale e ripensare a quelle piazze piene, a quella passione, fa male. Ma so di essere arrivato fin dove era possibile arrivare, di aver conquistato il risultato migliore della storia del riformismo italiano e di averlo fatto nel momento più difficile, dopo l'esperienza dell'Unione e delle sue intollerabili divisioni».
Veltroni non è oggi tra quanti auspicano di andare presto alle urne: «Bisogna affrontare l'emergenza economica, cambiare la legge elettorale, far decantare la situazione, creare le condizioni per un confronto tra due schieramenti alternativi civili. E, tra un anno, andare al voto».

GIOVANI - «Giorni fa il Papa, parlando ai giovani, ha detto che il posto fisso non è tutto. Non sarà tutto, ma è abbastanza. L'ex segretario del Pd difende il diritto al posto di lavoro fisso. «Penso - dice fra l'altro- che si debba ripartire da lì: i giovani devono avere diritto a un posto di lavoro fisso, dall'inizio della loro carriera, con un sistema crescente di tutele. Non è vita quella di chi cresce senza alcuna certezza per il proprio futuro».