20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Caso Montecarlo

«Materiali scelti da Tulliani»

«Il Giornale» intervista l'impresario: me lo chiese l'Ambasciatore

ROMA - I materiali con cui realizzare la ristrutturazione della casa di Montecarlo oggetto dell'inchiesta della Procura di Roma dopo la vendita da parte di An ad una società off shore non furono acquistati a Monaco o tramite l'impresa di ristrutturazione ma scelti e fatti arrivare a Montecarlo dai futuri inquilini: la famiglia Tulliani. In particolare: «cucine, maioliche, parquet, rubinetti li hanno portati loro» per essere poi messi in opera.

Lo racconta in un'intervista al Giornale l'impresario edile monegasco Luciano Garzelli, spiegando di aver accettato la ristrutturazione dell'appartamento di Rue Princesse Charlotte 44 solo per insistenti e ripetute richieste dell'ambasciatore a Monaco Franco Mistretta che per questa ristrutturazione «aveva ricevuto una telefonata» su cui «dirò solo al giudice, se me lo chiederà, da parte di chi». «Mi hanno chiamato per fare un lavoro qui a Montecarlo -dice per il momento l'impresario e poi mi hanno dato un numero di Tulliani». Con cui poi si sono mantenuti i contatti. Ed «anche la signora mi ha chiamato», risponde Garzelli alle domande del quotidiano di Feltri.

Garzelli aggiunge che «non è normale» che a decidere i materiali e la ristrutturazione siano gli inquilini anzichè i proprietari della casa ma «loro - assicura- hanno fatto così». E «c'era anche un architetto romano che mi contatta via via e-mail» sulla cui identità Garzelli rinvia ad eventuale convocazione giudiziaria. Ad ogni buon conto «300 mila euro a Montecarlo è un prezzo sottostimato», dice l'impresario sul prezzo della vendita da parte di An, perchè a Montecarlo «con quella cifra si compra un parcheggio». Ed «è incredibile che le autorità non hanno fatto alcuna operazione» di controllo. Il valore dell'appartamento, infatti, a giudizio di chi l'ha ristrutturato, si aggira «fra il milione e il milione e mezzo di euro».