19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Lo scontro nel PDL

La Russa: se non potremo governare torneremo al voto

Il Ministro della Difesa a Repubblica: «Pessimo esordio per Fini, hanno votato in tre modi diversi»

ROMA - Tutto meglio che «un cammino alla Prodi, non ci piace vivere di stenti»: il ministro della Difesa Ignazio la Russa in una intervista a Repubblica dice chiaramente che il Pdl vuole continuare a governare ma che «se non sarà possibile, torneremo al voto». Il coordinatore del Pdl attacca gli ex colleghi di An, e osserva che se Fini e i dissidenti finiani «sono sinceri cioè leali al mandato elettorale come dicono, il problema non esiste. Se sono dei bugiardi andremo alle urne».

Il voto di ieri alla Camera ha visto il sottosegretario Caliendo sfuggire alla sfiducia ma il governo per la prima volta è andato sotto i 316 voti (a quota 299) e 75 si sono astenuti, tra questi anche i finiani uniti nel nuovo asse con Casini e Rutelli. Per La Russa, «un risultato negativo per il gruppo di Fini. Un pessimo esordio» perché «hanno votato in tre modi diversi».

La Russa spiega che spera ancora in una «folgorazione sulla via di Damasco» ma ogni giorno che passa «è sempre più difficile». Tuttavia «il vuoto politico lasciato dai bugiardi può essere riempito». Però si dice contrario «alla campagna acquisti ad personam, penso piuttosto a intese trasparenti, chiare, per esempio si può fare un discorso con l'Mpa di Lombardo».

E infine, se mancano i numeri «si va alle elezioni anticipate» perché «non esistono alternative, né etiche, né morali, né politiche. E dico di più: neanche numeriche perché al Senato Pdl e Lega hanno comunque la maggioranza».

Quanto al suo ruolo personale, la Russa ribadisce che il suo posto di coordinatore Pdl era a disposizione «se poteva servire a sanare il rapporto Fini-Berlusconi» ma oggi «non lo è più» e conclude, «sento forte il dovere di far crescere il Pdl. E di dare rappresentanza agli ex An che hanno deciso coraggiosamente di rimanere nel Popolo delle libertà».