20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
«Da Vespa gradevolissima serata»

Casini: un Governo per le riforme

Il Leader dell'Udc al Corriere della sera: «Nessun veto su Berlusconi presidente. Il Pd accetterebbe, Lega e Idv forse no»

ROMA - Un «governo di responsabilità nazionale». Ad auspicarlo è Pier Ferdinando Casini che, in una intervista al Corriere della Sera, sottolinea che si tratta dell'unico modo per uscire dalla «crisi politica in atto».
Un esecutivo, spiega Casini, aperto a tutti, guidato da chi sceglierà il capo dello Stato, ma per il quale, dice il leader dell'Udc, «non è possibile avanzare veti» su Berlusconi perché «ha vinto lui le elezioni».

SE FOSSI BERLUSCONI - «Se fossi il Presidente del Consiglio farei un appello: di fronte alla gravità della crisi economica e alla difficile situazione del paese chiederei a tutte le forze politiche una responsabilità più ampia», spiega Casini. «Se Berlusconi assumesse questa iniziativa sarebbe intelligente perché ne avrebbe solo da guadagnare: a quel punto caricherebbe di responsabilità chiunque, di fronte a quell'offerta, decidesse di sbattere la porta in faccia».

LA CENA - Casini torna infine sulla cena a casa Vespa. Un invito, precisa, giunto una ventina di giorni prima e giustificato dal 50esimo dell'attività giornalistica del giornalista. E ribadisce che Berlusconi, nel corso di quella cena, non gli ha offerto nulla. «Che Berlusconi pensi a rafforzare il suo governo è comprensibile, ma per quanto mi riguarda non c'è alcun interesse a partecipare a questo esecutivo: sarebbe ridicolo e umiliante. Bossi è un esperto di ribaltoni, io no. Penso sempre ai miei elettori», aggiunge.