Unità d'italia, Napolitano: penoso volerla liquidare
La Lega insiste: «Federalismo». La Russa: «Ma nessuno vuole più secessione». Pd e Idv con il Capo dello Stato
ROMA - «Un autentico salto nel buio». Giorgio Napolitano è durissimo nel condannare ogni ipotesi di «una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite», così come bolla come «balbettii penosi» i «giudizi liquidatori sul conseguimento dell'unità», attraverso la quale, «l'Italia tutta» ha fatto un «salto di qualità» verso l'Europa moderna. Parole che ricevono il plauso delle opposizioni e la risposta piccata della Lega.
L'occasione per il monito del presidente della Repubblica è una cerimonia a Marsala per ricordare lo sbarco dei Mille nel 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, e Napolitano spiega: un salto nel buio perchè «in un mondo globalizzato che richiede coesione degli stati nazionali europei entro un'Unione più fortemente integrata e non macro regioni allo sbando, lasciamo scherzare con queste cose qualche spregiudicato giornale straniero».
APPELLO AL NORD - Alle forze «responsabili» del Nord, invece, Napolitano ha chiesto di riflettere sull'importanza di rinsaldare la coesione nazionale perché l'Italia deve crescere di più e meglio e potrà riuscirci «solo se crescerà tutta insieme, solo se si metteranno a frutto le risorse finora sottoimpiegate, le potenzialità, le energie delle Regioni meridionali».
SCHIFANI - «Il Capo dello Stato sta dando un grande esempio», ha replicato il presidente del Senato, Renato Schifani. «Sono emozionato da siciliano per la presenza del Capo dello Stato e lo sono anche da cittadino italiano. Credo che il Paese si accinga a celebrare, in maniera unitaria e coesa, questo anniversario».
PD e IDV - Immediato il consenso di Pierluigi Bersani e di tutto il Pd, quello dell'Italia dei Valori, e anche del finiano Italo Bocchino: «C'è da auspicare che tutte le forze politiche ascoltino il monito del Capo dello Stato e confermino con i fatti il loro attaccamento all'unità nazionale».
LEGA NORD - Auspicio che cade nel vuoto, visto che i leghisti replicano senza mezzi termini a Napolitano: «La secessione è un sogno bellissimo che nessuno potrà mai togliere a noi padani», dice l'europarlamentare Mario Borghezio, che invoca anche il diritto internazionale «secondo il principio di autodeterminazione dei popoli». Ancora più esplicito l'altro eurodeputato Matteo Salvini: «E' ovvio che se l'Italia non diventa un paese federale la Padania non potrà che prendere in considerazione l'idea di andarsene. Nulla di male».
PDL - Per il Pdl parlano il ministro della Giustizia Angelino Alfano, e il coordinatore Ignazio La Russa. «Oggi - dice il Guardasigilli - festeggiamo lo sbarco dei Mille. La storia ha dimostrato come quello sbarco fu utile all'intero Paese». Mentre La Russa prova a minimizzare: «La secessione non la chiede più nessuno. Poi io conosco uno che vuole il ritorno dei Borboni, ci sarà pure qualcuno che vuole la secessione... in un condominio c'è sempre chi ha idee balzane».