26 marzo 2025
Aggiornato 01:30
Caso Claps

Su Danilo Restivo spunta l'ipotesi «serial killer»

Al Tg5 il legale di un uomo condannato per l'uccisione di una studentessa lancia l'ipotesi: «Collegamenti anche con il caso Barnett»

ROMA - Spunta l'ipotesi 'serial killer' nei confronti di Danilo Restivo. Jong-ok Shin, «Oki» per gli amici, una studentessa sudcoreana di lingue, fu uccisa con tre coltellate nel giugno 2002 a Bournemouth, nel sud dell'Inghilterra. L'aggressione avvenne a Malmesbury Road Park, nel quartiere di Charminster, poco lontano dalla villetta in cui vive Danilo Restivo. Per l'omicidio della studentessa coreana, al termine di un iter giudiziario molto controverso, nel 2005 fu condannato all'ergastolo Omar Benguit. In un'intervista al Tg5 delle 20 il suo legale, l'avvocato Stefano Di Giovanni, chiede la revisione del processo e l'accertamento di eventuali collegamenti con l'omicidio di Elisa Claps e di Heather Barnett, la dirimpettaia di Danilo Restivo.

L'UCCISIONE DI HEATHER BARNETT - Restivo è indagato in Italia per il caso Claps ed è l'unico sospettato dalla polizia inglese per l'uccisione di Heather Barnett. La condanna di Omar Benguit è uno scandalo, in trent'anni non ho mai visto nulla del genere. In prigione c'è un uomo innocente», ha dichiarato al Tg5 l'avvocato Di Stefano. Per volontà della famiglia Benguit il legale depositerà nei prossimi giorni a Londra la richiesta formale alla «Criminal cases review Commission» (la commissione indipendente per la revisione dei processi). I familiari del giovane condannato all'ergastolo vogliono che si riesamini l'omicidio di «Oki» Shin, dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Claps nella chiesa di Potenza a 17 anni dalla scomparsa. Non c'è solo la stessa modalità di uccisione con un'arma da taglio, mai ritrovata, in tutti e tre i casi. L'avvocato Di Stefano al Tg5 rivela un particolare inedito. Può confermare che a Jong-ok Shin l'assassino tagliò una ciocca di capelli? «Sì, lo posso confermare», afferma l'avvocato Di Stefano. Con assoluta certezza? «Con assoluta certezza», replica il legale di Omar Benguit.
Nella mano destra di Heather Barnett, che abitava nella villetta di fronte a quella di Restivo, l'assassino lasciò una ciocca di capelli, appartenenti ad una persona mai identificata. Uno degli indizi a carico di Danilo Restivo il quale, secondo le segnalazioni della polizia italiana e di quella del Dorset, la contea dove si trova Bournemouth, aveva l'abitudine di tagliare ciocche di capelli a donne incontrate casualmente. «Come avvocato non posso dire l'assassino è questo o quello - conclude Giovanni Di Stefano - Omar Benguit è assolutamente innocente. Ma questi omicidi appartengono ad una serie. E questo significa che è libero un serial killer».

IL CASO ANSERMIN - E' Elisa Ansermin, sorella di Erika scomparsa nel 2003 mentre andava ad un pranzo di Pasqua a Courmayeur in Valle d'Aosta, a chiedere che la Procura riapra le indagini in relazione alle responsabilità di Danilo Restivo, unico indagato per l'omicidio di Elisa Claps: «Voglio risposte e chiedo spiegazioni a chi me le può dare». Di Elisa Claps, la ragazza di Potenza scomparsa il 12 settembre 1993, sono stati trovati i resti il 17 marzo scorso, nascosti in fondo al sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano.
Su Erika Ansermin resta invece il mistero di una scomparsa e di un corpo mai ritrovato: Erika esce di casa salutando la famiglia nella mattinata di Pasqua del 2003, dopo aver riconsegnato alcune videocassette a Saint-Christophe, per raggiungere a Courmayeur il fidanzato Christian Valentini, ma non è mai arrivata. La sua auto, una «Fiat Panda» verde è stata trovata ad Avise, a metà percorso, con la sua borsa, il cellulare spento e la giacca: tre giorni dopo la scomparsa, nella cassetta delle lettere, la madre di Elisa ha rinvenuto le chiavi di casa. La giovane era di origini orientali, adottiva come la sorella Elisa, ma molto legata alla famiglia Ansermin che le aveva accolte. Conosceva diverse lingue, tra cui il giapponese, e lavorava come commerciale di un'azienda di moda a Milano, con la possibilita' di viaggi in Inghilterra.
Il ritrovamento di una sua foto scaricata da Internet nel computer di Danilo Restivo ha fatto scattare l'ipotesi di un collegamento fra i due. Un barlume di speranza, o il timore di un'altra terribile verità legata alle due accuse di omicidio a Restivo per la Claps e per la vicina inglese Heather Barnett, muovono Elisa Ansermin rivolgersi all'avvocato Stefano Castrale di Torino per presentare una memoria alla Procura di Aosta, chiedendo la riapertura delle indagini. «L'unico appello che mi sento di fare - aggiunge la sorella della valdostana scomparsa - è quello di voler arrivare alla verità. Credo che sia normale voler sapere cosa sia accaduto a mia sorella e chiedo a chi ha il compito istituzionale di svolgere tutti gli accertamenti necessari per darmi le risposte che sto aspettando». La Procura di Aosta ha già invitato i carabinieri ad approfondire: «Io non capisco queste nuove richieste - commenta il colonnello Guido Di Vita, comandante dei Carabinieri della Valle d'Aosta - nel 2006 abbiamo effettuato tutti i controlli su un'eventuale contatto tra la Ansermin e Restivo e non era emerso nulla. Siamo ovviamente a disposizione delle richieste che arriveranno dalla Procura di Aosta».