28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
La giornata era iniziata sotto il segno delle rinnovate tensioni

L'aggressione al Premier «stempera» il dibattito sul voto anticipato

Ma erano state positive le reazioni a Casini. Il Presidente del Consiglio ha aperto la campagna tesseramento del Pdl

ROMA - L'aggressione a Silvio Berlusconi ha cambiato il quadro politico nel paese e provocato un coro di richiami al rasserenamento degli animi per evitare la violenza, ma ha anche stemperato l'attenzione fin qui puntata sulla possibilità del voto anticipato. La giornata era iniziata sotto il segno delle rinnovate tensioni dell'ultima settimana.

Il premier ieri ha aperto la campagna tesseramento del Pdl in piazza del Duomo assicurando che «Noi siamo un partito democratico, non oligarchico» e che «Il governo ha un gradimento del 55%; il Pdl è vicino al 40 e vogliamo arrivare oltre il 50%; il presidente del Consiglio è al 63% di apprezzamento». Riferendosi poi alle alle alleanze ipotizzate in questi giorni tra l'Udc e il Pd ha detto: venga con noi «ma se sta di là non piangeremo per questo».

Nell'opposizione molte e positive sono state le reazioni all'apertura di Pierferdinando Casini, che aveva promesso un'alleanza in funzione anti Berlusconi con il suo Udc. Fino al segretario del Prc, Paolo Ferrero, per cui «Per sconfiggere Berlusconi e per cambiare la legge elettorale siamo disponibili ad allearci anche con il diavolo. Occhi puntati però soprattutto sul partito democratico. «Quella di Pier Ferdinando Casini nei confronti del Pd è un'apertura reale e «importante» ha detto Piero Fassino. E per Walter Veltroni «Se si arrivasse ad uno strappo istituzionale di queste dimensioni (ilvoto anticipato, ndr.) sarebbe giusto che tutte le forze di opposizione si unissero per contrastare questa avventura in cui Berlusconi vuole far precipitare il Paese».