Frattini oggi a Riad: «Responsabilità comuni per la pace»
Il Ministro degli esteri stasera sarà in udienza con re Abdullah, domani la X Commissione mista
RIAD - Il ministro degli Esteri Franco Frattini è atteso in serata a Riad, dove domani co-presiederà i lavori della X Commissione mista italo-saudita. Nella missione di due giorni, sono in agenda un'udienza con re Abdullah e colloqui con il capo della diplomazia Saud al Faisal, con il ministro delle Finanze Ibrahim al Assaf, con parlamentari della Commissione esteri della Camera saudita e del gruppo parlamentare di amicizia Italia-Arabia Saudita.
Dossier regionali in primo piano, come ha avuto modo di sottolineare Frattini in un articolo pubblicato oggi dal quotidiano Al Watan. «I nostri due Paesi - ha osservato il ministro - sono chiamati ad assolvere a importanti responsabilità comuni per la stabilizzazione dell'area mediorientale, in una fase storica nella quale la questione israelo-palestinese deve essere avviata a soluzione con concreti, e non più dilazionabili, gesti di buona volontà di entrambe le parti».
«Arrivo oggi a Riad non soltanto per riannodare le fila della cooperazione economica - ha spiegato Frattini - ma, più forte ancora, forte del convincimento che l'Arabia Saudita è un player fondamentale per ridisegnare assetti regionali stabili e duraturi». Oltre alle prospettive di pace in Medio Oriente, infatti - hanno riferito fonti della Farnesina - ampio spazio sarà dedicato agli ultimi sviluppi in Libano, alla questione iraniana, alla stabilizzazione dell'Afghanistan e alla situazione in Yemen.
Il punto di partenza, come ha fatto notare il ministro nel suo intervento su Al Watan, sono «significative convergenze politiche»; innanzi tutto il «dialogo e il multilateralismo sotto i concreti auspici delle istituzioni internazionali». L'Italia come membro «assai attivo» dell'Onu, fondatore dell'Unione Europea, presidente di turno del G8; l'Arabia Saudita, sempre più presente nelle istituzioni onusiane, come protagonista del Consiglio di Cooperazione del Golfo e membro del G20.
«Condividiamo con l'Arabia Saudita i principi ispiratori del nostro coinvolgimento nelle aree di crisi - ha scritto Frattini - la necessità di un approccio regionale per la soluzione dei conflitti, l'impegno per il prevalere delle ragioni del dialogo sugli estremismi, il contrasto a ogni forma di terrorismo». Il livello raggiunto dal dialogo politico bilaterale è dimostrato, d'altronde, dalla prima visita di un re saudita in Italia, avvenuta nel novembre del 2007. Ma ancora più «significative» si sono rivelate le convergenze sul piano economico, se è vero che nel 2008 l'Italia è emersa come primo partner europeo del paese del Golfo con un interscambio pari a 7,5 miliardi di euro.
A corollario di ciò, la commissione mista Italia-Arabia Saudita si riunirà domani dopo sette anni dalla sua ultima sessione. E in menù ci saranno gli interessi delle imprese italiane alle commesse del Regno wahabita ma anche i rapporti fra Banche e istituzioni finanziarie, la cooperazione universitaria e il trasferimento di conoscenza e tecnologia, oltre agli scambi di studenti.
«Ci aspettiamo, per l'immediato e per il prossimo futuro, risultati importanti anche per i governi» ha illustrato Frattini, citando gli esempi della «messa a punto di un trattato per prevenire la doppia imposizione, che spiani la strada a condizioni fiscali assai più vantaggiose per i reciproci investimenti, e la decisione di collocare in cima alla lista delle comuni priorità la collaborazione nel campo dell'università, della formazione e della ricerca. In una parola: 'il petrolio del futuro'». Di tutto questo il responsabile della Farnesina discuterà già stasera in una cena offerta da re Abdullah.