6 maggio 2024
Aggiornato 12:30
SCUOLA

Miur presenta nuovi licei, tra cui il musicale-coreutico

In tutto saranno sei: in vigore da 2010-11 per prime e seconde

ROMA - Dall'anno scolastico 2010-2011 i licei italiani diventeranno sei: artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. La riforma, che dovrebbe partire solo per le prime e seconde classi, poi gradualmente per tutte le altre, è stata presentata oggi ai sindacati della scuola attraverso la consegna del nuovo schema di regolamento.

Diverse le novità che viale Trastevere ha programmato di adottare: ad iniziare dal monte orario settimanale. Al nuovo liceo classico sono previste 27 ore nel biennio e 31 nel triennio. Per i licei linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane, sono previste 27 ore nel biennio e 30 nel triennio. Più articolato l'orario del liceo artistico in base ai diversi indirizzi previsti.

Molti cambiamenti in vista anche sul fronte dei contenuti dell'offerta formativa: ad esempio, al liceo scientifico viene previsto anche un indirizzo tecnologico e al liceo delle scienze umane si introdurrà un indirizzo economico sociale. Si prevedono, poi, 40 licei musicali sparsi per tutto il territorio nazionale; altri potranno essere attivati attraverso convenzioni con i conservatori.

Il nuovo regolamento fissa, inoltre, che nell'ultimo anno di liceo una delle materie di ordinamento venga insegnata in lingua straniera. Previste anche delle ore opzionali-facoltative, attivabili sulla base del piano dell'offerta formativa, che saranno parte dell'organico di diritto.

Questi gli insegnamenti caratterizzanti i nuovi licei: approfondimenti nelle discipline obbligatorie (ove non previsti tra le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti), diritto e economia, musica, seconda lingua straniera, latino, greco, discipline audiovisive, tecnologia e disegno, storia dell'arte, pedagogia, psicologia, sociologia, legislazione sociale, statistica, informatica, scienze sociali e metodologia della ricerca.

L'organizzazione del collegio dei docenti si attuerà sulla base di dipartimenti e di un comitato scientifico con esperti esterni. Gli obiettivi di apprendimento saranno oggetto di uno specifico decreto. E' previsto, infine, un monitoraggio dei cambiamenti previsti dalla riforma. Dopo tre anni il Governo riferirà in Parlamento. Questo l'iter atteso dalla bozza di decreto presentata oggi: dovrà passare al vaglio del consiglio dei ministri, in prima lettura, e poi acquisire il parere delle commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni.

Cauto il giudizio dei sindacati. «L'impianto che ci è stato presentato oggi - ha detto Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola, al termine della riunione di oggi - rappresenta una prima base di discussione condivisibile per alcuni aspetti, rispetto alla quale ci riserviamo di presentare osservazioni sulla base di quanto emergerà dal dibattito nelle scuole».

«La nostra preoccupazione e le criticità che vediamo - ha aggiunto Di Menna - sono legate agli elementi di attuazione. Nei fatti, il rischio è quello di un processo che caricherà tutta la gestione dei cambiamenti sulle scuole. E questo contestualmente alla contrazione di organico in atto. Siamo contrari a far partire insieme le prime e seconde classi. Sia per dare maggiore gradualità sia per evitare cambiamenti improvvisi nei piani di studio di quanti hanno un percorso già iniziato. Anche l'avvio dei licei musicali - conclude il sindacalista - è ancora poco chiaro».