Biotestamento: su nutrizione artificiale il Pdl va avanti
Schivati i tentativi dei cattolici Pd. Oggi il voto finale
ROMA - La maggioranza va avanti in Senato a spron battuto sul testamento biologico. Archiviate le fibrillazioni interne delle scorse settimane, arginati i pochi casi di coscienza (contrari al ddl della propria maggioranza o ostili ad una legge tout-court), il ddl Calabrò supera incolume lo scoglio dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali e Palazzo Madama scarta ogni proposta dell'opposizione per ammettere la loro sospensione in casi eccezionali (o eccezionalissimi).
Le parole del cardinal Bagnasco («niente lungaggini o tentennamenti«) sono ancora nell'aria e, per il Popolo della libertà, è ormai alle porte un congresso fondativo che sembra ripercuotersi anche nella compattezza del voto sul testamento biologico. «Non mi aspetto più niente», commenta alla fine del voto Anna Finocchiaro. «Si sono irrigiditi, in modo per certi versi irragionevole, per altri versi ingeneroso, per altri ancora incostituzionale». «Stiamo approvando una legge per difendere la vita», afferma da parte sua Maurizio Gasparri, che sottolinea: «Con i voti segreti, i nostri consensi sono aumentati».
E' sul tema della nutrizione artificiale che ieri si sono confrontate - o meglio, scontrate - maggioranza e opposizione. La questione è la più centrale e controversa dell'intera legge dalla vicenda di Eluana Englaro in poi. La maggioranza ha sempre escluso la possibilità di sospenderle, l'opposizione - e in particolar modo le diverse anime del Pd - hanno espresso, sul tema, posizioni sfaccettate. Ma nell'emiciclo di Palazzo Madama, al momento di arrivare al punto (contenuto nell'articolo 3), cadono uno dopo l'altro tutte le possibili soluzioni presentate dal Partito democratico. La proposta di sopprimere del tutto il controverso comma 6, avanzata dai radicali, da Marino (Pd) e da Astore (Idv) viene bocciata senza indugio da una maggioranza sovrabbondante di 164 senatori. Viene bocciato un emendamento unitario del Pd che ammette la sospensione di alimentazione e idratazione in casi eccezionali. La capogruppo del Pd esprime comunque «soddisfazione», perché il partito di Dario Franceschini tiene (122 voti).
A sorpresa, poi, un drappello di cattolici del Pd tenta un'estrema mediazione. La capogruppo in commissione Sanità Dorina Bianchi e la 'teodem' Emanuela Baio illustrano un emendamento che restringe l'eccezionalità dell'ipotesi di sospendere la nutrizione artificiale al caso in cui «si verifichi perdita irreversibile della funzione propria dell'individuo di assorbimento e metabolismo». Il relatore prima apre alla proposta, suggerisce una riformulazione, poi la ritira. Il Governo, per bocca del ministro Sacconi, prima plaude, poi si rimette all'assemblea. Buona parte del Pd protesta fragorosamente, l'Italia dei valori denuncia «furbizie e strizzatine d'occhio».
Alla fine il presidente della commissione Sanità Antonio Tomassini (Pdl) chiude definitivamente la porta: «Speravamo un'ampia convergenza, è venuta fuori ancora maggiore frammentazione. Propongo al mio gruppo di votare contro». Con voto segreto, i due emendamenti vengono seppelliti da un diluvio di 'no'. Dorina Bianchi accusa la maggioranza: «Era solo una manfrina». Maurizio Gasparri taglia corto: «Aprire a chi si chiude è un esercizio francamente inutile». A questo punto la strada per l'approvazione della legge è spianata.