29 marzo 2024
Aggiornato 13:00

Pedofilia e irresponsabilità

ROMA - L'assessore alla Protezione civile(!), Francesco Emilio Borrelli, della Provincia di Napoli, ha promosso una «iniziativa antipedofili» davanti ad alcune scuole napoletane con distribuzione di volantini che recavano «Stop alla pedofilia. Si fidava di te bastardo» e la foto di un bambino. La preoccupazione dei genitori e' evidente e comprensibile ma chi ha pubbliche responsabilità deve essere, appunto... responsabile.

Vediamo alcuni dati. Il sito della Polizia di Stato, in merito agli abusi sessuali ai minori, così scrive: «Hanno un'eta' compresa tra 0 e 14 anni, sono di nazionalità italiana e, nella maggior parte dei casi, conoscono la persona che li molesta, spesso appartenente al nucleo familiare o ad esso vicina». In un convegno tenutosi nel 1998, nell'ambito del progetto PACSE (Project Against Child Exploitation), sviluppato dalla fondazione Censis, con il contributo dei Ministeri degli Interni e di Grazia e Giustizia, e Finanziato dalla Commiss ione Europea nell'ambito del programma Stop Programme, e' emerso che i responsabili di abusi sessuali contro i minori, secondo le statistiche dei procedimenti penali relativi a questi reati, sono così ripartiti:
* nel 90% dei casi avvengono in famiglia;
* l'8% e' compiuto da persone esterne alla famiglia ma conosciute dal minore (e spesso si tratta di cosiddette figure «di riferimento«);
* il 2% dei casi chiama in causa persone sconosciute ai minori.

Insomma la famiglia sarebbe il luogo prediletto di abusi e violenze sessuali. Sollecitiamo l'assessore Borrelli ad informarsi, ad attenersi ai suoi compiti (ha la delega all'Agricoltura, Parchi ed aree protette, Forestazione e Protezione civile, che nulla hanno a che vedere con l'argomento) e, se proprio vuole, a sollecitare il proprio collega ai Servizi Sociali ad intervenire con programmi che si rivolgano, prevalentemente, alle famiglie.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc