26 aprile 2024
Aggiornato 06:00

Picchi: Le università toscane sono malgestite

«Non sono i tagli del governo la causa dello stato di dissesto in cui si trovano le università toscane. Piuttosto una gestione miope, troppo accademica e non aperta al territorio e alle sinergie che questo può portare sono le cause della mancanza perenne di fondi adeguati.»

Lo ha affermato Guglielmo Picchi, deputato fiorentino di Forza Italia/PdL, che ha osservato: «La collaborazione tra imprese e università e’ trascurabile, quella con centri di eccellenza di ricerca e cultura del tutto marginale o là dove esiste non porta alcuna capacità di attrarre finanziamenti. Da sempre i network di alunni, come esistono nelle università anglosassoni, sono un motore dello sviluppo delle università non solo dal punto di vista finanziario ovvero tramite donazioni e finanziamenti ma anche e soprattutto con il patrimonio di relazioni industriali e personali che questi network possiedono. Nelle università toscane tutto questo non c’e’.

Perché ad esempio nel caso di Firenze non esistono sinergie per creare una vera scuola superiore di restauro che attragga studenti e lavori da tutto il mondo? Perché per esempio Università di Firenze e Opificio delle pietre dure non organizzano insieme masters a pagamento, corsi di perfezionamento nelle varie branche del restauro in modo tale da potersi mantenere e attrarre importanti commesse da tutto il mondo? Purtroppo la miopia della classe dirigente toscana e’ sotto gli occhi di tutti e le parole del presidente Martini confermano l’immobilismo culturale toscano e l’incapacità di intraprendere vie nuove e culturalmente adeguate ai tempi».