23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Crisi Medio Oriente

Veltroni: «L’Italia si muova per un immediato cessate il fuoco»

«Male azione ministro Frattini»

«Quello che sta avvenendo in queste ore in Medio Oriente è estremamente grave: c’è il rischio di una pesante radicalizzazione della situazione con conseguenze drammatiche per la stabilità e la sicurezza della regione oltre che per il gran numero di vite umane già travolte o messe a rischio. Siamo davanti alla conclusione fallimentare della strategia di chi, come l’attuale amministrazione Usa, riteneva che le crisi non vadano affrontate con le armi della politica bensì con la politica della forza. Una strategia lontana da quella praticata dalle amministrazioni democratiche americane che si era concretizzata in iniziative di pace come Camp David.

Lotta al terrorismo - L’obiettivo rimane quello di una risoluta lotta al terrorismo, che è stato in tutti questi anni una minaccia alla sicurezza dello stato e dei cittadini di Israele, e questo obiettivo passa attraverso il difficile ma necessario reciproco pieno riconoscimento. Chiediamo che l’Italia si muova per un immediato cessate il fuoco, facciamo appello per un immeditato aiuto umanitario alle popolazioni civili duramente colpite, chiediamo che la parola torni all’iniziativa politica. Per questo è anche fondamentale un ruolo attivo sulla scena politico diplomatico degli organismi internazionali e dell’Europa, che però oggi, in una situazione tanto drammatica e delicata, appare divisa e incerta.

Inadeguata la posizione italiana - In questo quadro particolarmente inadeguata è la posizione italiana: Frattini aveva annunciato, solo pochi giorni fa, di aver ricevuto assicurazioni che non vi sarebbe stata una offensiva di terra a Gaza e in queste ore ora viene smentito. Lo stesso ministro degli Esteri aveva parlato di una iniziativa congiunta italo-francese senza che alle parole seguissero i fatti.

Ruolo centrale per l'Europa - L’Europa – come hanno fatto già Francia e Gran Bretagna che chiedono una tregua immediata - e l’Italia debbono ritrovare una forte presenza e iniziativa sulla scena mediorientale e come due anni fa in Libano assuma concrete iniziative che consentano di ottenere la tregua, di garantirne il rispetto. Questo con l’obiettivo di ricostruire le condizioni trovare una soluzione dei conflitti basata sul riconoscimento dei diritti dei due popoli.

Nessuno può pensare di affrontare la crisi usando la forza piuttosto che non attraverso una chiamata all’impegno degli organismi internazionali».