«Veltroni parla di Ohio e tace sull'Abruzzo»
Lo ha affermato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL
«Apprendiamo dalla lettera di Walter Veltroni al Corriere della Sera in risposta a Galli della Loggia che il Pd non avrebbe affatto abbandonato la sua vocazione maggioritaria; che intenderebbe incarnare un moderno riformismo di popolo; che grazie alla convergenza di tutti i riformisti in una casa comune avrebbe finalmente risolto la ’contesa a sinistra’; che, soprattutto, all’indomani delle elezioni avrebbe tenacemente resistito al richiamo della foresta dell’unionismo frontista o, peggio, dell’antiberlusconismo giustizialista».
Lo ha affermato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL. «Tutto questo francamente ci rincuora. Solo un interrogativo resta da chiarire: perché mai alla prima occasione elettorale importante dopo il 13 e 14 aprile il Pd di Veltroni ha scelto di ripresentarsi in un caravanserraglio che tanto somiglia all’Unione che oggi ripudia, e ha deciso di appoggiare incondizionatamente il candidato e i diktat imposti da quell’antiberlusconismo giustizialista che a suo dire gli fa tanto orrore? Veltroni ribadisce di guardare all’esperienza di Barack Obama. Se si riferisse un po’ meno all’Ohio e un po’ di più a quello che fa in Abruzzo forse sarebbe più credibile nelle sue affermazioni».
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