25 aprile 2024
Aggiornato 08:00
I Cattolici del Partito Democratico

Ceccanti: «I cattolici, il Pd, il Papa e Obama»

Estratto all'articolo del senatore del Pd Stefano Ceccanti

«Il richiamo di Benedetto XVI ad evitare «i nuovi idoli», ovvero «il guadagno e il successo» col rischio che si sia «portati a dar valore solo a chi- come si suol dire- 'ha fatto fortuna' ed ha una sua 'notorietà' (...) non contraddice la segnalazione di Schiavone secondo cui per questo tipo di sfide, nell' intento di andare controcorrente, occorra disporsi a grandi convergenze e non a divisioni, che teme di cogliere nel richiamo ai soli «laici cattolici«». Lo scrive il senatore del Pd Stefano Ceccanti in un articolo oggi pubblicato da «L'Unità».

«Quel richiamo - aggiunge Ceccanti - non è un invito alla difesa di interessi confessionali o alla mobilitazione di una parte contro un'altra, è nello stesso segno di Schiavone, quando egli parla di spostamento «dal conflitto economico alla condivisione etica». Sono accenti che si riferiscono ad un impegno educativo di lungo periodo, che vanno anche al di là dei confini nazionali, in cui la politica è in larga parte bloccata. Non è un caso, giacché la Chiesa cattolica è per l'appunto la realtà più globalizzata, più diffusa molecolarmente, e quindi dalla diocesi di Roma il papa è naturalmente chiamato a porsi un orizzonte di questo tipo.

Preoccupazioni analoghe le vediamo nella competizione presidenziale americana giacché anch'essa tende a sviluppare domande e risposte globalizzate, stanti le responsabilità oggettive di quel Paese sul piano internazionale, per certi versi in questa fase, anche di crisi, complementari a quelle della Chiesa cattolica: da una parte la netta supremazia militare, dall'altra un primato di autorevolezza morale. Obama rappresenta in quel contesto una nuova generazione e alla base della sua proposta c'è una profonda valenza pubblica della fede religiosa, pur nella cornice della separazione tra ordine politico e ordine religioso. La separazione riguarda il rapporto tra le Chiese e lo Stato, ma non certo quello tra lo Stato e la società né taglia in due la vita personale».

«Anche il Partito Democratico - scrive ancora Ceccanti - che stiamo costruendo rappresenta nella sua parzialità uno dei luoghi in cui la nuova generazione di politici di cui abbiamo bisogno possono costruire insieme le risposte, a partire dalla loro formazione pregressa e dalle loro appartenenze ulteriori, comprese quelle di matrice religiosa che nel nostro Paese hanno un radicamento del tutto particolare. Per questo è interessante non solo il contributo che è già venuto da Assisi, ma anche e soprattutto come esso si intersecherà con il resto delle riflessioni dell'intero Pd, sperando che si affermino sempre di più sedi «miste» rispetto alle provenienze di partenza. Il Pd sarà veramente costruito quando la gran parte delle sue classi dirigenti sarà, o comunque si sentirà, di appartenere ad esso come il proprio primo partito, non come prolungamento di esperienze precedenti.»