29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Salva l’Italia, cambia la scuola. Merito, valutazione e autonomia

Scuola: il PD lancia 3 giornate di mobilitazione il 26, 27 e 29 settembre

E’ il titolo delle tre giornate di mobilitazione che il Partito Democratico della Lombardia promuove per dire no al decreto Gelmini

«Salva l’Italia, cambia la scuola. Merito, valutazione e autonomia». E’ il titolo delle tre giornate di mobilitazione che il Partito Democratico della Lombardia promuove per dire no al decreto Gelmini. E per proporre un pacchetto di proposte alternative per la riforma del sistema scolastico.

Al volantinaggio davanti alle scuole, programmato in tutte le province lombarde per venerdì 26, sabato 27 e lunedì 29 settembre, parteciperanno anche i parlamentari democratici. Sempre venerdì 26 settembre l’ex Ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni parteciperà al convegno «Salva l’Italia, cambia la scuola», organizzato all’Auditorium San Carlo di Milano alle ore 17.00.

«La Lombardia sarà una delle regioni più colpite dai tagli indiscriminati previsti da Finanziaria e decreto Gelmini – dice la consigliera regionale Sara Valmaggi – C’è il rischio di perdere, solo l'anno prossimo, intorno a 2.000 maestri elementari su circa 4.200 prime classi per l’istituzione del maestro unico. Inoltre, sono a rischio le scuole di montagna. La Lombardia è per il 40 per cento della superficie una regione montana. E questa finanziaria prevede la chiusura degli istituti con meno di 5-600 alunni».

Attacca anche il Segretario regionale Maurizio Martina «Con questo decreto legge sulla scuola si passa dalle fantomatiche 3 i «inglese, informatica e internet» alle 3 i della Gelmini «impoverimento, inadeguatezza, invecchiamento». E’ davvero dannoso tagliare alle scuole elementari che sono il fiore all'occhiello del sistema scolastico italiano. Il Partito Democratico non può stare inerme di fronte a questo progetto. Per questo ci mobiliteremo al fianco di genitori e alunni: vogliamo proporre un’alternativa al modello Gelmini».

Infine il senatore Mauro Ceruti: «La scuola è in difficoltà, lo diciamo anche noi. Ma allo stesso tempo pensiamo sia un grande tesoro della società e della cultura italiana. Bisogna rimettere al centro della scuola le persone, al contrario, dunque, di quello che vuol fare il Ministro dell’Istruzione. Inoltre, questo decreto è sbagliato perché, in un momento in cui si sta per concretizzare l’idea federalista, il governo taglia indiscriminatamente su tutto il territorio nazionale».