Attacco hacker, i consigli dell'esperto: «Non pagate»
Se per le aziende si tratta di rimettere in discussione sistemi complessi, per i singoli individui un primo semplice accorgimento potrebbe essere quello di eseguire un backup di tutti i dati e conservarlo offline.
MILANO - Due attacchi informatici hanno messo in ginocchio i sistemi di aziende e utenti in tutto il mondo a distanza di un mese. Attacchi da cui bisogna imparare in fretta a difendersi, spiega Dave Waterson, amministratore delegato della società di sicurezza informatica SentryBay. L'attacco avviene attraverso un «ransomware»: un virus infetta i computer, rende inaccessibli i dati tramite la crittografia, per decrittarli bisogna pagare. «Le caratteristiche di questi attacchi cambiano troppo velocemente perchè possano funzionare i normali anti virus - spiega Waterson - Ma ci sono metodi specifici per proteggersi contro la crittografia indesiderata e quindi contro il ransomware. Le organizzazioni le imprese e i singoli individui devono cominciare a cercare questo tipo di protezioni».
Pagare non è un'opzione
Waterson non ha dubbi: cedere al ricatto e pagare non è un'opzione. «Noi raccomandiamo di non pagare il riscatto perché non c'è alcuna garanzia che poi diano davvero la chiave di decrittazione. Inoltre farlo è mettere soldi nelle tasche di criminali e incoraggiare ulteriori attacchi. Anche se capisco il dilemma delle persone e delle aziende».
Se per le aziende si tratta di rimettere in discussione sistemi complessi, per i singoli individui un primo semplice accorgimento potrebbe essere quello di eseguire un backup di tutti i dati e conservarlo offline.
Anche perché, avverte l'esperto, è solo l'inizio: questo genere di minacce non andrà via presto, non diminuirà ma anzi è destinato ad aumentare.