13 gennaio 2025
Aggiornato 14:30
Cyber Security

L'Italia tra i Paesi G7 che investe meno in cyber security

1,55 miliardi di euro (0,08% del PIL). A tanto ammonta il mercato della cybersecurity in Italia. È un settore che in questi anni sta vedendo un vero e proprio boom (+13%). Bankitalia: «Percorso congiunto per rafforzare resilienza»

1,55 miliardi di euro. A tanto ammonta il mercato della cybersecurity in Italia
1,55 miliardi di euro. A tanto ammonta il mercato della cybersecurity in Italia Foto: Pixabay

1,55 miliardi di euro. A tanto ammonta il mercato della cybersecurity in Italia. È un settore che in questi anni sta vedendo un vero e proprio boom (+13%): gli attacchi informatici sono, infatti, ancora in crescita per un terzo delle aziende italiane. Nonostante più della metà delle aziende ritenga necessario aumentare gli investimenti in cybersecurity, anche in termini di consapevolezza del personale sull'impatto dei propri comportamenti nella sicurezza della rete aziendale, oggi la spesa globale per la cybersecurity si attesta intorno allo 0,08% del Pil, posizionando l'Italia all'ultimo posto tra i Paesi del G7.

Nel nostro Paese le soluzioni di sicurezza sulle quali le aziende puntano maggiormente sono rappresentate per il 52% da numerosi servizi tra i quali: gestione delle vulnerabilità, penetration testing, rilevamento delle intrusioni e prevenzione della perdita dei dati. Tuttavia, i servizi di sicurezza più richiesti continuano a essere quelli più tradizionali, con il 31% degli investimenti dedicati alla sicurezza del Network e della rete, all'endpoint security e alla sicurezza dei dati su Cloud. È questa la fotografia scattata nel nostro Paese da BeDisruptive, precedentemente nota come Disruptive Consulting, la boutique tecnologica specializzata in cybersecurity che aiuta le aziende nel loro processo di transizione digitale.

La transizione digitale sta cambiando il mondo e il modo in cui le varie aziende e organizzazioni operano. Man mano che si evolvono, il loro ecosistema digitale si allarga ulteriormente, rendendo paradossalmente ciascuna realtà ancora più vulnerabile agli attacchi informatici. Grazie a un approccio «Human2Human», BeDisruptive mira ad anticipare il futuro fornendo soluzioni di cybersecurity adattate alle esigenze attuali e future di ogni cliente.

BeDisruptive si rivolge al settore sanitario che necessita di privacy e riservatezza; a quello bancario che vede una continua crescita annua, in particolare un aumento del 45% nell'uso dell'online banking; alle assicurazioni, settore che sta intraprendendo una grande trasformazione digitale; alla pubblica amministrazione, le cui spese ed entrate pubbliche dovrebbero continuare ad aumentare costantemente fino al 2027; al settore manifatturiero, che, dopo il Covid-19, ha bisogno di nuovi modelli di lavoro collaborativo; e al settore energetico, quello più a rischio di spionaggio industriale.

L'azienda ha una rete che si estende in 3 Paesi e punta a un fatturato di 80 milioni di euro entro la fine dell'anno. Nel 2022, il personale dell'azienda è cresciuto del 200%. In Italia e Spagna ha già due sede rispettivamente a Roma e Madrid ma sono in programma nuove aperture: «Non ci fermeremo qui - ha annunciato Rafael Limatola, co-fondatore di BeDisruptive - Per i prossimi mesi, oltre alla sede di Roma, si aggiungeranno anche le sedi di Milano e Panama, per essere vicini a tutte le realtà che si affideranno ai nostri servizi».

Bankitalia: «Percorso congiunto per rafforzare resilienza»

La digitalizzazione, l'interconnessione sociale ed economica sono ormai diventati un dato strutturale della nostra società, e in particolare del sistema finanziario. Ciò presenta vantaggi e opportunità innegabili, ma genera anche nuove insidie. Negli ultimi anni i governi, le autorità di supervisione, gli organismi internazionali hanno posto una crescente attenzione ai rischi di attacchi cyber; questa attenzione è stata accentuata dai rapidi cambiamenti delle abitudini in tempi di pandemia e, da ultimo, dal peggioramento del contesto geopolitico. Oggi i potenziali attori della minaccia sono molteplici: entità para-statuali, organizzazioni criminali, gruppi antagonisti o semplici attivisti, ognuno con proprie peculiarità nella motivazione, nel modus operandi, nelle risorse a disposizione. Lo ha detto Luigi Cannari, capo del Dipartimento Mercati e sistemi di pagamento di Bankitalia, nel corso di un convegno sula cybersicurezza.

E' di fondamentale importanza, ha sottolineato Cannari, «la collaborazione tra tutti gli attori dell'ecosistema finanziario per rafforzarne la resilienza operativa digitale nel suo complesso. Banca d'Italia, Consob e IVASS hanno pubblicato la Guida nazionale TIBER-IT come un ulteriore tassello di un percorso congiunto per la resilienza cyber sia italiano che europeo. Essa si collega idealmente alla riforma introdotta di recente in Italia per dotarsi di strategie, mezzi e strutture dedicate alle sfide della cybersicurezza, che vede al centro la creazione della Agenzia per la cybersicurezza nazionale».