Instagram, nuove regole per limitare gli abusi
«Abbiamo una responsabilità per essere sicuri che ognuno si sente sicuro su Instagram. Non ammettiamo discorsi d'odio o bullismo e lo rimuoviamo appena lo troviamo»
Dopo la finale degli europei di calcio, quando i tre giocatori inglesi che hanno sbagliato i rigori contro l'Italia sono stati ricoperti di insulti razzisti sui social, Instagram rafforza i filtri nei commenti. La decisione arriva a causa dell'«improvviso aumento di commenti e messaggi da persone sconosciute. In molti casi - spiega il social network in una nota - è una manifestazione di sostegno, come avviene quando un utente diventa virale dopo aver vinto una medaglia alle olimpiadi. Ma a volta può manifestarsi un afflusso di commenti e messaggi non desiderati».
In particolare, «molta negatività nei confronti di figure pubbliche arriva da persone che non le seguono, o che hanno iniziato a seguire da poco. Lo abbiamo visto dopo la recente finale di Euro2020, che ha fatto registrare un picco significativo - ed inaccettabile - di insulti razzisti nei confronti di alcuni giocatori». Poiché gli utenti «non vogliono escludere completamente i commenti e i messaggi» per rimanere in contatto con la propria comunità virtuale, Instagram ha introdotto la funzione «Limits» che inibisce commenti e messaggi insultanti da chi ha appena iniziato a seguire un altro utente.
«Abbiamo una responsabilità per essere sicuri che ognuno si sente sicuro su Instagram. Non ammettiamo discorsi d'odio o bullismo e lo rimuoviamo appena lo troviamo».
Instagram censura locandina di Almodovar, poi si corregge
Instagram ha dapprima censurato, poi ripristinato le immagini relative alla locandina del nuovo film di Pedro Almodovar, «Madres paralelas», con l'attrice Penelope Cruz, che raffigura, come pupilla di un occhio, un capezzolo femminile che allatta.
In un comunicato all'Associated Press, Facebook, casa madre di Instagram, ha confermato che alcune di queste immagini erano state rimosse «perché infrangono le nostre regole contro la nudità», ma ha spiegato: «Facciamo, tuttavia, delle eccezioni per ammettere la nudità in alcune circostanze, quando ad esempio c'è un chiaro contesto artistico. Abbiamo pertanto ripristinato i post che condividevano la locandina del film di Almodovar su Instagram, e siamo davvero dispiaciuti per la confusione creata».
A sollevare la polemica - su Twitter - era stato il cartellonista del film, Javier Jean, che ha riferito che si era posto la domanda se la locandina avrebbe incontrato qualche problema sui social network. Ma ha deciso di tirare dritto dopo essere stato confortato da Almodovar in persona: «Mi ha detto che ha fatto film e locandine tutta la sua vita, ben prima di Instagram, e continuerà anche dopo Instagram».
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