19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
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Industria 4.0, Ilotte: «Camere di Commercio e Regioni fondamentali per le imprese»

Si parla tanto di Industria 4.0, ma le impres eitaliane ancora arrancano, restie a implementare nuovi stravolgimenti all'interno della propria catena di produzione. Abbiamo fatto una chiacchierata con Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di Commercio di Torino. Per schiarirci le idee

Industria 4.0, Ilotte: «Camere di Commercio e Regioni fondamentali per le imprese»
Industria 4.0, Ilotte: «Camere di Commercio e Regioni fondamentali per le imprese» Foto: Shutterstock

TORINO - La chiamano quarta rivoluzione industriale e per noi, fra i 15 Paesi più industrializzati del globo, è un’opportunità. Forse la più importante dato il tessuto imprenditoriale di cui siamo fatti. Perdita di posti di lavoro? Macché. Secondo l’ultimo World Economic Forum si stima che entro il 2020 saranno 5,1 i milioni di posti di lavoro andati perduti. Nel contesto dei 15 paesi più industrializzati stiamo, tuttavia, parlando di una platea di 1,9 miliardi di lavoratori: la percentuale di rischio è dunque dello 0,26%. Eppure a impastarci le mani con questa nuova digitalizzazione di processo e di produzione, siamo ancora un po’ restii. Per schiarirci e schiarirvi le idee abbiamo fatto una chiacchierata con Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di Commercio di Torino. Ecco cosa ci ha raccontato.

L’Industria 4.0 è vista da molti come l’opportunità per rilanciare il mercato italiano. Per quale motivo? Torino come si posiziona in questa rivoluzione?
Si parla di Industria 4.0 come della nuova rivoluzione industriale in corso, in cui gli strumenti e le conoscenze digitali trasformano il lavoro e il modo di lavorare. Un’immagine che chiarisce subito di cosa si tratta è quella dell’Internet delle cose, per esempio una fabbrica interconnessa, dove sulla linea di montaggio si utilizzano tablet e smartphone. Per l’industria il processo di digitalizzazione in atto potrà rivitalizzare il settore manifatturiero dopo anni di delocalizzazione e deindustrializzazione. Ma industria 4.0 non significa soltanto produzione e manifattura. Stiamo parlando di un cambiamento epocale, che non soltanto impatterà su tutte le aree aziendali, ma che coinvolgerà imprese, anche medio piccole, di tutti i settori, compresi commercio, artigianato e servizi. Per questo in Camera di commercio di Torino, più che di Industria 4.0, preferiamo oggi parlare di Impresa Digitale, un concetto che più facilmente include tutto il tessuto economico e tutte le implicazioni che questa rivoluzione porterà. Per le competenze presenti sul territorio, sia in termini di aziende manifatturiere, sia per la presenza di centri di ricerca d’eccellenza e realtà accademiche come il Politecnico, Torino sarà senza dubbio al centro di questa rivoluzione.

Le imprese del nostro Paese sono pronte alla digitalizzazione dei processi produttivi? Cosa manca e cosa dovrebbero acquisire gli imprenditori italiani?
Per molti imprenditori del territorio il tema dell’industria 4.0 non è così chiaro e molti non ne colgono gli aspetti più tangibili e le opportunità concrete. Secondo i dati elaborati dal nostro settore Studi sulla base di un’indagine di Unioncamere Piemonte relativa alle imprese manifatturiere (realizzata nel I trimestre 2016 su 300 imprese), solo il 6% del campione torinese ha già implementato l’Industria 4.0 o è in fase di progettazione; per ben il 68% il tema, invece, non riveste interesse nelle politiche aziendali future. Questo significa che molto c’è ancora da fare sulla sensibilizzazione e alfabetizzazione delle imprese. Guardando anche a chi si è interessato al tema, scopriamo che l’81,9% delle imprese prevede la sua implementazione nell’ambito della produzione, mentre il 64% indica anche i processi di vendita e il 62,3% la logistica e la gestione del magazzino. Più della metà delle aziende non prevede alcuna applicazione in ambiti come amministrazione o assistenza post vendita. Questo dimostra come molte applicazioni, soprattutto nell’ambito dei servizi collegati alla produzione, non siano ancora prese concretamente in considerazione.

Qual è il compito del Governo e delle organizzazioni come la Camera di Commercio per aiutare le PMI alla digitalizzazione?
La recente riforma camerale e lo sforzo del Governo di definire una politica industriale nazionale hanno chiesto alle Camere di commercio di occuparsi ancora di più del mondo digitale. Da un lato abbiamo appena lanciato a Torino il progetto Eccellenze in digitale, realizzato con Unioncamere e Google: si tratta di una prima risposta per favorire la formazione delle imprese del territorio sul digitale. A partire dal 20 aprile proponiamo a 100 aziende volenterose nell’intraprendere una trasformazione digitale del loro business 9 incontri su diversi temi: dalle ricerche semantiche sui siti all’analisi dei dati web, dalla vendita on line ai social network e al cloud. Per le imprese iscritte, poi, ci saranno anche training avanzati e indicazioni pratiche su come accelerare la propria attività online. Dall’altro la nostra volontà è anche quella di affiancare alle consolidate attività di «alfabetizzazione» delle nostre imprese, un lavoro più strutturato che abbiamo già avviato con la Regione Piemonte e che vorremmo estendere agli altri stakeholder del territorio, proprio per fare squadra e rispettare le volontà del nostro Governo.

Cosa deve fare, nel concreto, un'azienda per avviare il processo di digitalizzazione?
Innanzitutto informarsi e cogliere tutte le opportunità offerte dal territorio, dalla Camera di commercio alla Regione, senza dimenticare le associazioni datoriali. Poi sapersi mettere in gioco, includendo tutte le aree aziendali in processi di formazione continua e di aggiornamento, per studiare una strategia digitale ad hoc per la propria azienda: non tutti gli strumenti, infatti, si adattano a tutti gli obiettivi e a tutte le imprese.