Il drone genovese che controlla i campi da calcio (e fa innamorare la Samp)
I droni, grazie ai loro sensori, monitorano il manto erboso e permetteranno di migliorare le performance dei calciatori e rendere le partite più avvincenti
GENOVA - Aveva già sorvolato lo stadio Ferraris lo scorso maggio, durante il derby della Lanterna, effettuando un’attenta analisi multispettrale del manto erboso, per rilevarne eventuali criticità. Un test svolto per la prima volta a livello internazionale su un campo di calcio. Stiamo parlando di un drone, sviluppato da Wesii, startup genovese incubata a Wylab il primo acceleratore di impresa (con sede a Chiavari) che ha lo scopo di portare sul mercato soluzioni innovative legate al settore dello sport.
Occhio alle startup dello sport
Oggi, Wesii, ha chiuso un aumento di capitale per complessivi 225mila euro sottoscritto da Wylab, Duferco Energia e Banca Patrimoni Sella. Un successo che conferma non solo l’interesse manifestato dagli investitori nei confronti delle nuove tecnologie a servizio del mercato dello sport, ma anche il duro lavoro compiuto in questo anno e mezzo dall’incubatore di Chiavari WyLab.
Un’eccellenza per tutto il mondo
«Si tratta del primo vero round di investimento che coinvolge una nostra startup e questo ci rende davvero orgogliosi - afferma Vittoria Gozzi, Ceo di Wylab -. Proseguiamo su questa strada con l'obiettivo di diventare sempre più un punto di riferimento per le startup del settore sportivo, una direzione ben chiara in questo primo anno e mezzo di attività in cui siamo stati al fianco di team provenienti da tutto il mondo che in Wylab hanno trovato una casa accogliente e stimolante capace di dare forma ai loro progetti».
Il drone che controlla i campi da calcio
Wesii, nel dettaglio, è una startup nata a Chiavari che ha ideato una tecnologia comprensiva di drone, sensori multispettrali e algoritmi di elaborazione, utilizzabile in ambito sportivo (monitoraggio dei campi di calcio e golf per una corretta manutenzione), industriale (rilevamento di anomalie nei pannelli fotovoltaici), ambientale (quantificazione delle fuoriuscite di biogas) ed agricolo (ottimizzazione di prodotti fitosanitari). Nel caso del test effettuato allo stadio Ferrari, che peraltro aveva colpito molto anche il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, il drone aveva misurato lo spettro della radiazione riflessa dal tappeto erboso, permettendo così di acquisire informazioni generali sulle condizioni del terreno di gioco non visibili ad occhio nudo, come il contenuto di umidità e la biomassa. I droni, grazie ai loro sensori, infatti, permetteranno di migliorare le performance dei calciatori e rendere le partite più avvincenti.
«Questa operazione è solo l'inizio di un percorso che ci sta vedendo crescere velocemente e rispondere alle necessità dei clienti che in noi trovano un interlocutore credibile e innovativo - sottolinea Mauro Migliazzi, fondatore di Wesii -. Ringrazio i tre soci che ci hanno concesso la loro fiducia, ora non possiamo permetterci di rallentare: il prossimo obiettivo è sviluppare della tecnologia che abbia orizzonte internazionale».
- 08/10/2018 Droneguardy, due ragazzi italiani mettono in sicurezza le case d'America
- 08/08/2018 La campagna di equity crowdfunding di Keelcrab supera i 200.000 euro e va in overfunding
- 07/08/2018 Attentato a Maduro, spunta un nuovo video: ma il mistero continua
- 25/02/2018 Così Dolce & Gabbana ha fatto sfilare le borse appese ai droni