20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
internet of things

Torino, il polo più attrattivo per i giovani del manifatturiero

Il territorio torinese vede una concentrazione elevata di imprese manifatturiere disposte a collaborare con i giovani che propongono soluzioni innovative all'interno del settore. Torino diventa, così, una città altamente attrattiva per i giovani

TORINO - Una città giovane, dove su una popolazione inferiore ai 900mila abitanti, ben 100mila sono studenti universitari. Un rapporto che non è semplice trovare in altre città d’Italia, soprattutto quando parliamo di innovazione. E se è vero che Torino è attrattiva perché dista appena un’ora dalle piste da sci, un’ora e mezza dal mare della Liguria ed è - di fatto - una città piuttosto economica, è anche vero che rappresenta un polo d’innovazione ineccepibile anche rispetto ad altre parti del mondo, soprattutto se ci riferiamo a tecnologie molto specifiche.

Un’eccellenza nel manifatturiero
«Anche se ti sposti in altre parti del globo è difficile che tu possa trovare una concentrazione tale di aziende manifatturiere in un’area territorialmente molto piccola - ci spiega Massimiliano Ceaglio, responsabile tecnico dell’I3P, l’incubatore d’impresa del Politecnico di Torino -. L’ecosistema manifatturiero vede delle realtà che da decenni sono cresciute in settori molto specifici come l’automotive e l’aerospazio e che, nonostante la crisi, si sono sapute reinventare e oggi continuano a rappresentare delle eccellenze anche a livello internazionale». Lo stesso discorso vale se ci spostiamo verso Ivrea dove diverse imprese continuano e essere altamente competitive nei settori dell’elettronica di consumo e di precisione. Per non parlare del biellese dove la tradizione tessile sta subendo una rivoluzione digitale determinante per la valorizzazione del territorio.

Un’attrazione per le imprese innovative
Questo ecosistema molto tecnico, basato sulla manifattura di precisione, risulta altamente attrattivo per tutte le piccole startup e imprese innovative italiane, dal momento che diventa particolarmente facile per queste ultime instaurare delle collaborazioni con gli imprenditori più «smart» del territorio. «Oggi molte startup fanno parte del segmento Internet of Thing ovvero sviluppano dei device tecnologici connessi a internet e capaci di andare a digitalizzare settori come quello della meccanica o dell’agricoltura - continua Massimiliano -. Nel territorio torinese trovano la risposta alle loro esigenze primarie per lo sviluppo dei primi prototipi». Non è raro, infatti, che gli imprenditori di aziende manifatturiere già avviate si innamorino dei progetti delle startup innovative e scelgano di collaborare per la produzione dei primi prototipi o, addirittura, di avviare la prima produzione. «E questo è molto importante per le startup - continua Massimiliano - soprattutto nella fase di test del prodotto che avviene, in questo modo, praticamente a chilometro zero». Una collaborazione sinergica tra imprese del territorio e startup, sostenuta anche da I3P, che è difficile trovare in tale concentrazione da altre parti del mondo e che spinge i giovani a scegliere Torino per avviare nuovi progetti tecnologici in grado di rivoluzionare l’industria del manifatturiero.

La contaminazione a Startuppato
Ed è anche questo il motivo che ha spinto l’I3P ad accogliere all’interno dell’evento Startuppato (un aperitivo informale dove startup provenienti da tutta Italia hanno la possibilità di mostrare i propri prodotti) aziende e imprenditori locali affinché questi possano venire in contatto con soluzioni che, potenzialmente, possono risultare altamente innovative. «Le startup che partecipano a Startuppato sono frutto di un’attenta selezione - continua Massimiliano -. Devono avere un business plan dettagliato e, soprattutto, un prodotto da poter mostrare e testare». L’evento, infatti, non è soltanto aperto al pubblico, ma anche a imprenditori e investitori che abbiano l’interesse di conoscere nuovi prodotti e soluzioni tecnologiche. «Quello che cerchiamo di fare dal 2012, da quando abbiamo avuto l'idea di lanciare questo aperitivo innovativo, è generare contaminazione e connessione perché da anni Torino continua a rappresentare un polo d’eccellenza che va valorizzato e sostenuto», conclude Massimiliano Ceaglio.