2 giugno 2023
Aggiornato 01:30
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AriSLA, chi ha vinto la Call for Projects 2016

I sei progetti che godranno del finanziamento di Fondazione AriSLA hanno una durata che varia da 12 a 36 mesi. Sono volti allo sviluppo di nuove soluzioni per la cura della SLA

MILANO - Sarà di 876.378 euro l’investimento economico complessivo erogato da AriSLA per i nuovi progetti, attraverso la Call for Projects 2016. Fino a oggi sono stati oltre 10 i milioni di euro erogati dal 2009 da parte della Fondazione Cariplo a sostegno della ricerca scientifica, i quali hanno supportato in questi anni 62 progetti e 260 ricercatori su tutto il territorio nazionale.

I progetti
I sei progetti che godranno del finanziamento di Fondazione AriSLA hanno una durata che varia da 12 a 36 mesi e un valore economico che va da 55.000 a 299.628 euro. Si tratta di tre ‘Full grant’, ovvero progetti che sviluppano ambiti di studio promettenti e fondati su un solido background - e tre «Pilot grant» - ossia studi che hanno l’obiettivo di sperimentare nuove strade di ricerca. I progetti coinvolgono 8 nuovi gruppi di ricerca (operativi su Milano, Verona, Padova e Roma), che vanno ad aggiungersi ai 105 gruppi sostenuti dal 2009 dalla Fondazione.

Nuove soluzioni per la SLA
Due dei 6 progetti finanziati (DDRNA&ALS e StressFUS) hanno l’obiettivo di verificare il coinvolgimento delle proteine TDP-43 e FUS, associate all’insorgenza della malattia, nella alterata risposta allo stress dei motoneuroni, che risultano così maggiormente vulnerabili agli «insulti» ossidativi. Altri due progetti di ricerca vogliono sondare nuovi approcci biologici, allo scopo di identificare future terapie per la SLA. Il primo (ExoALS) studierà l’effetto neuroprotettivo degli esosomi, piccole vescicole responsabili della comunicazione intercellulare, derivati da cellule staminali, e ne caratterizzerà il contenuto al fine di migliorare il loro possibile utilizzo terapeutico nei pazienti con SLA; il secondo (SUMALS) esplorerà il ruolo della SUMOilazione, che ha diverse azioni nella regolazione della funzionalità e nella localizzazione delle proteine bersaglio e, nel caso specifico, nell’aggregazione della  proteina TDP-43, caratteristica comune di molte forme sporadiche e familiari di SLA: in particolare, il progetto  utilizzerà alcuni peptidi per modulare la SUMoilazione e ritardare la degenerazione neuronale nella prospettiva di arrivare a future terapie in vivo.

Approcci farmacologici
Innovative strategie per investigare nuovi meccanismi alla base della SLA sono quelle proposte dai due progetti pilota GPR17ALS e SNop. Il primo intende valutare nuovi approcci farmacologici basati sulla modulazione dell’attività del recettore GPR17, al fine di stimolare la riparazione della guaina mielinica, il rivestimento protettivo dei processi neuronali, e valutare il suo coinvolgimento nella degenerazione legata alla SLA. Il secondo, attraverso l’utilizzo di una tecnica innovativa chiamata optogenetica, che combina tecniche ottiche e genetiche di rilevazione per sondare i circuiti neuronali, cercherà di comprendere i meccanismi che portano all’atrofia muscolare nei casi di SLA.