«Vogliamo far tornare le startup in Sicilia», la sfida di Digital Magics
Valorizzare il territorio e favorire la cultura imprenditoriale. Questo l'obiettivo dell'incubatore siciliano di Digital Magics nato da qualche mese a Palermo. Ci ha spiegato la situazione il CEO Alessandro Arnetta
PALERMO - Quando si parla di startup e innovazione il richiamo al Nord Italia è quasi sempre immediato, forse perché è proprio la Lombardia a detenere, anche quest’anno secondo il rapporto MISE, il primato per numero di startup innovative registrate. Eppure, le belle idee, ci sono anche al Sud, dove - forse - il gap, è determinato dalla mancanza di opportunità. E’ per colmare questo divario che a gennaio è stato aperto a Palermo il primo incubatore di startup digitali in Sicilia, grazie a Digital Magics, in collaborazione con Factory Accademia. Obiettivo? Promuovere una cultura imprenditoriale innovativa sul territorio ed evitare che i giovani migrino in altre regioni d’Italia.
Belle idee, ma c’è bisogno di formazione
«Crediamo molto nello sviluppo del territorio - ci racconta Alessandro Arnetta, CEO di Digital Magics Palermo e di Factory Accademia -. E’ dura, ma anche qui in Sicilia ci sono tante belle idee che stiamo cercando di valorizzare e portare alle luce. I nostri giovani sono creativi e innovativi, ma hanno bisogno di molta formazione. E’ questo il nostro principale obiettivo: favorire e accrescere quella cultura imprenditoriale innovativa molto spesso latente anche nelle aziende radicate sul territorio». In poche parole, Open Innovation. Come? Creando un canale privilegiato in modo tale che le startup possano trovare il proprio mercato all’interno dello stesso territorio siciliano, nelle piccole e grandi aziende della Regione.
Food, Agritech e Turismo
Anche se la prima startup acquista dall’incubare siciliano è Morpheos e si occupa di sviluppare un robot domestico dotato di intelligenza artificiale, i settori più importanti per l’ecosistema siciliano sono il Food, l’Agritech e il Turismo: «Il nostro sogno e obiettivo futuro - continua Arnetta - è quello di aprire un incubatore verticale a Palermo dedicato principalmente allo sviluppo di startup del mondo Food, Agritech e Turismo. Sono i settori davvero trainanti dell’economia della nostra regione e siamo sicuri che, con un po’ di formazione, potremo dare alla Sicilia nuove opportunità di business e di crescita. A breve lanceremo anche la nostra prima call. Fino ad ora ci siamo occupati della formazione di startup che si sono presentate autonomamente, segno che in Sicilia le idee belle ci sono e sono tante».
Valorizzare il Meridione
Il luogo comune, tuttavia, vede il Sud Italia come molto più restio al cambiamento rispetto al resto del Paese. E’ vero? «Diciamo che la strada è lunga e ci vuole molta informazione e molta formazione - ci dice Arnetta -. Ciò nonostante i giovani siciliani hanno maturato una certa cultura digitale e hanno acquisito la mentalità giusta per mettersi in proprio e provare a fare impresa. E’ dura, ma noi ci crediamo e vogliamo anche far ritornare in Sicilia tutti coloro che se ne sono andati perché qui mancavano le opportunità». Attualmente sono 263 le startup siciliane iscritte al registro nazionale, dove Catania risulta essere la città con più startup, 90, seguita da Palermo e le altre città in coda. «Obiettivo è valorizzare il territorio - conclude Armetta - e anche tutto il Meridione».
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