19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
innovazione contro terrorismo

Attentati a Bruxelles, la tecnologia alleato contro il terrorismo

Sono molti i sistemi innovativi e i software che, di fatto, potrebbero consentire di prevenire ipotetici attacchi terroristici o, in ogni caso, aumentare la sicurezza dei cittadini, specie negli aeroporti, uno dei luoghi più a rischio attentati

BRUXELLES - Bruxelles in ginocchio dopo gli attentati terroristici che si sono verificati nelle ultime ore. Almeno due le esplosioni esplosioni in aeroporto, seguite da un attacco massiccio alla stazione di Maelbeek, a due passi dalla Commissione Europea. Le testimonianze parlano di terrore, di urla arabe, di una città e di un Paese che si trova stretto nella morsa dell'Isis che, anche questa volta, dopo Parigi, rivendica l'attacco. Attentati che lasciano il segno, che mettono la società di oggi di fronte a un problema di dimensioni epocali e catastrofiche e che i governi tutti stanno cercando di combattere.

La tecnologia contro il terrorismo
Bruxelles, ultimo fatto, e tutti quelli che lo hanno preceduto - come Pargi - mettono sotto la lente di ingrandimento il tema della sicurezza. Da varie parti arrivano diverse nuove ricette su cyber sicurity, chiusura dei confini, e regimi e controlli più stretti. Il contesto ci racconta di un boom per il mercato cyber security: le stime vanno da 75 miliardi di dollari nel 2015 a 170 miliardi entro il 2020 (tasso di crescita annuo del +9,8%). Cresce di pari passo anche il Cyber crimine ed è la prima causa degli incidenti informatici a livello globale, mettendo a rischio la sicurezza di cittadini, aziende, istituzioni e governi (+30% aumento Cyber Crimine in sei mesi come testimoniato dal recente studio Clusit). Ma come può la tecnologia aiutare a combattere il terrorismo? Sono molti i sistemi innovativi e i software che, di fatto, potrebbero consentire di prevenire ipotetici attacchi terroristici o, in ogni caso, aumentare la sicurezza dei cittadini, specie negli aeroporti, uno dei luoghi più a rischio attentati. Come ISOTREX  (Integrated System for On-line TRace EXplosives detection insolid e vapour state), un vero alleato contro il terrorismo.

Cos'è ISOTREX
Artefice di questo progetto è l’ENEA, a cui la Commissione Europea ha affidato il coordinamento per la messa a punto di un innovativo sistema per il controllo dei bagagli ma anche degli oggetti personali, in modo da accertare la presenza di esplosivi mediante un laser.L'obiettivo? Elevare il grado di prevenzione contro  possibili attentati terroristici soprattutto negli aeroporti, nelle stazioni, nei porti e ai danni di grandi infrastrutture. Un impegno assunto dall’Ente con particolare responsabilità, perché va a soddisfare gli attuali bisogni della società che chiede sempre più sicurezza. «Le tecnologie messe in campo sono il LIBS (Laser Induced Breakdown Spectroscopy) per il riconoscimento in tempo reale di componenti elementari presenti in polveri, liquidi o aerosoli, e la spettroscopia a infrarosso, definita anche Cavity Ring Down Spectroscopy e rivelazione Fotoacustica, utilizzata per rilevare l'assorbimento delle bande di vibrazione delle molecole, per l'analisi in fase gassosa dei componenti - dichiara  Antonio Palucci di Enea -. In pratica, si tratta di tecnologie che si avvicinano molto a quei rivelatori chiamati ‘nasi intelligenti’. Un impegno, quello dell’ENEA che va nella direzione del sociale, andando incontro ai bisogni di una società che chiede sempre più sicurezza in tutti i campi. Quanto ai tempi entro due anni ISOTREX svilupperà due prototipi, che potranno essere successivamente industrializzati per l'individuazione di sostanze esplosive, in modo da essere poi commercializzati e installati nei siti ritenuti a rischio».

Anti-droni contro il terrorismo
C'è poi tutto il discorso degli anti-droni, particolarmente appetibile specie nell'ultimo periodo. Dispositivi di ultimissima generazione in grado di intercettare e abbattere i droni eventualmente controllati dai terroristi. Uno degli ultimi sistemi, progettato peraltro per rendere Roma sicura durante il Giulibeo, è un cannone a radio-frequenza. Il cannone, nella fattispecie, alza un muro di interferenze che scollega il drone da chi lo sta controllando impedendogli di azionare gli ordigni presenti. Il dispositivo è stato realizzato da un trio di aziende britanniche e può controllare un'area con otto chilometri di raggio. Si basa su un ricevitore radar e di un cannone radio a quadrupla frequenza, abbinato a un cannone ottico per l'accecamento. Il cannone è la vetta tecnologica per difendersi da un attacco già in atto. Ma molte innovazioni in arrivo per la sicurezza anti-terrorismo riguardano invece la prevenzione: quindi il supporto alle attività di intelligence. Quindi software che analizzano le immagini della videocamere di sicurezza in grado di identificare i volti, anche se coperti e seguire personaggi sospetti in tutti i luoghi della città.