19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Tecnologia solare innovativa

Lowline, il giardino del futuro a 4,5 metri sotto terra

Il terminale della metro è stato inaugurato nel 1908, ma è rimasto inutilizzato dal 1948, quando il servizio tram è stato interrotto. Nonostante sei decenni di abbandono lo spazio conserva ancora alcune caratteristiche incredibili.

NEW YORK - Un parco con cespugli, piante e panchine dove concedersi una tregua all’insegna del silenzio e dell’ambiente. Fin qui niente di strano se non fosse che il parco, appunto, si trova sottoterra, a 4,5 metri di profondità. Un progetto ambizioso quello di Dan Barash e del suo amico James Ramsey da applicare a una metro in disuso nel Lower East Side di Manhattan, a New York. Ma come fare per illuminare gli spazi e permettere alla flora di crescere?

La stazione abbandonata
L’intero progetto è stato battezzato col nome di The Lowline: 4mila metri quadrati di prati, alberi, sentieri, panchine e sculture varie ed eventuali, tra i quali potrebbero trovare spazio anche bar, bancarelle e piccole attività commerciali, giusto per non dimenticarsi che ci si trova nel sottosuolo della Grande Mela. Il terminale della metro è stato inaugurato nel 1908, ma è rimasto inutilizzato dal 1948, quando il servizio tram è stato interrotto. Nonostante sei decenni di abbandono lo spazio conserva ancora alcune caratteristiche incredibili come i ciottoli sopravvissuti che incrociano i binari e soffitti a volta. Il sito, peraltro, si trova in una delle zone meno verdi di New York e il progetto presenta quindi un’opportunità unica per recuperare lo spazio inutilizzato.

La luce solare «remota»
Il progetto prevede di utilizzare una tecnologia solare innovativa per illuminare il terminale storico, una sorta di «lucernario remoto». In questo modo la luce solare passa attraverso uno schermo di vetro sopra il collettore parabolico, viene riflessa e raccolta in un punto focale e successivamente diretto all'intero giardino sotterraneo. Questa tecnologia consente di trasmettere la luce necessaria per sostenere la fotosintesi clorofilliana senza la quale alberi e piante non potrebbero crescere. Il prototipo è stato testato nel 2012 in un magazzino abbandonato davanti a centinaia di giornalisti, professori, curiosi e imbucati di vario genere e ha funzionato alla grande.

Il conto alla rovescia
Il progetto è piaciuto ed è partita quindi la caccia ai finanziatori sulla più prestigiosa piattaforma di crowdfunding - Kickstarter - che in poco tempo ha permesso ai padri fondatori di raggiungere risultati impensabili. Secondo le stime il parco dovrebbe essere ultimato e aprire quindi al pubblico nel 2020. Per gli abitanti di Manhattan una vera e propria alternativa, per noi sicuramente una tappa da non perdere in caso di viaggio nella Grande Mela. In ogni caso c'è sempre il sito di riferimento da tenere d'occhio per tutti gli aggiornamenti.