19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Progetto Orizzonte 2020

Ricerca, l'Europa investe 80miliardi sul bilancio 2014-2020

Tre i pilastri: Eccellenza scientifica, Leadership industriale e «sfide della società». Quest'ultimo è un capitolo piuttosto ampio che raggruppa voci che spaziano dalla sanità all'agricoltura, bioeconomia e mare, energia, trasporti, clima, ambiente, materie prime, «società riflessive» e sicurezza

BRUXELLES - Il primo «invito» a presentare progetti ha segnato oggi l'avvio del nuovo programma di innovazione e ricerca dell'Unione europea. Dispone di una dotazione complessiva da 80 miliardi di euro sul bilancio 2014-2020, sul solo primo biennio sono previsti 15 miliardi di euro da suddividere in 12 aree, raggruppate sotto i tre «pilastri» del progetto Orizzonte 2020: Eccellenza scientifica, Leadership industriale e «sfide della società». Quest'ultimo è un capitolo piuttosto ampio che raggruppa voci che spaziano dalla sanità all'agricoltura, bioeconomia e mare, energia, trasporti, clima, ambiente, materie prime, «società riflessive» e sicurezza.

«Abbiamo ridotto la burocrazia al fine di rendere più semplice la partecipazione - ha affermato l'eurocommissaria alla ricerca Maire Geoghegan-Quinn -. Invito quindi ricercatori, università, imprese e Pmi a partecipare: è ora di mettersi all'opera».

Secondo la Commissione europea il dichiarato intento di coinvolgere maggiormente le imprese medio piccole in questo programma di ricerca viene appunto garantito dall'alleggerimento delle procedure. Innanzitutto con la creazione di un portale unico dei partecipanti, e poi con un restringimento dei tempi di assegnazione dei fondi.

Entro 8 mesi dalla scadenza di un «bando» devono essere firmati tutti i contratti. Secondo i tecnici Ue questo è possibile soprattutto a causa del fatto che viene eliminata la fase «negoziale» tra le autorità e il ricercatore o l'impresa proponente: il progetto è approvato così com'è oppure è respinto.

La Geoghegan-Quinn non ha mostrato particolari preoccupazioni per l'ipotesi di un massiccio afflusso di proposte da parte di imprese meio piccole che per la prima volta volessero tentare di partecipare alla spartizione di fondi, tenuto conto anche del contesto di generali difficoltà economiche. Nel precedente programma la quota di fondi assegnati a Pmi era stata fissata al 15 per cento, stavolta al 20 per cento. Inoltre è previsto uno «strumento» orientato proprio alle Pmi con una dotazione di 500 milioni di euro.

Nel programma Orizzonti 2020 è stato poi genericamente inserito un obiettivo di «parità di genere», che deve affiancare quello di «eccellenza» e di meritocrazia dei progetti. Interpellati sul cosa significhi nella pratica, ad esempio nell'assegnare punteggi ad un progetto piuttosto che ad un altro, i tecnici Ue non sono entrati maggiormente nello specifico.

Anche su un altro aspetto sensibile di questo programma, quello della trasparenza, delle caratteristiche dei valutatori e dei rischi di conflitti di interesse, per ora ci sono essenzialmente rassicurazioni generiche. E' comunque previsto che a fine anno venga pubblicata la lista dei valutatori impegnati nel processo selettivo.

L'indicazione delle priorità di finanziamento con un orizzonte temporale di due anni rappresenta una novità, e secondo la Commissione garantisce a ricercatori e imprese più chiarezza. La maggior parte degli inviti che saranno finanziati con la dotazione del 2014 è aperta da oggi e molti altri seguiranno nel corso dell'anno. Già per i soli inviti previsti nel quadro della dotazione 2014 saranno stanziati 7,8 miliardi di euro.

Sul primo pilastro, quello dell'eccellenza scientifica, sono previsti stanziamenti per circa 3 miliardi di euro, che includono 1,7 miliardi di euro di fondi dal Consiglio europeo della ricerca per ricercatori di alto livello e 800 milioni di euro per le borse di ricerca Marie Sklodowska-Curie rivolte ai giovani ricercatori. Sulla leadership industriale sono messi a disposizione 1,8 miliardi di euro per settori come le Ict (tecnologie di informatica e comunicazione), le nanotecnologie, la robotica, le biotecnologie e la ricerca spaziale.

Sul terzo pilastro, chiamato «sfide della società» si prevedono finanziamenti per 2,8 miliardi di euro per progetti innovativi dalla Sanità all'energia, ai trasporti al clima e la sicurezza.