20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Lo afferma studio britannico

Clima, i ghiacciai dell'Himalaya si stanno sciogliendo

Studio svedese: il riscaldamento globale interessa entrambi gli emisferi. Faggi minacciati dal caldo, la Francia li pianta in Islanda

PARIGI - Il forte aumento delle temperature, attribuito in parte al riscaldamento climatico del pianeta, sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai cinesi dell'Himalaya, un impatto nefasto per gli abitanti, il turismo e l'economia: a lanciare l'allarme è uno studio pubblicato oggi dalla rivista britannica Environmental Research Letters. Nelle 14 stazioni meteo situate a più di 4.000 metri di altitudine, spiegano i ricercatori, l'aumento della temperatura è stato negli ultimi decenni, di 1,73 gradi Celsius, pari a circa il doppio dell'incremento medio registrato nel secolo scorso.
I ricercatori guidati da Li Zhongxing dell'Accademia cinese delle Scienze hanno individuato tre elementi nuovi sui ghiacciai che potrebbero essere stati originati da questo riscaldamento. In primo luogo il «drastico ritiro» di numerosi ghiacciai e una marcata diminuzione della loro massa. Basti pensare che i 999 ghiacciai del bacino del fiume Pengqu, ad esempio, hanno perso una superfice di 131 km2 fra 1980 e 2001. Il terzo segnale allarmante, citato dallo studio, è emerso l'incremento dell'estensione dei laghi alimentati dallo scioglimento dei ghiacciai.
Un quadro preoccupante che mette a rischio «migliaia di ecosistemi che rivestono un ruolo cruciale per le popolazioni locali», avvertono i ricercatori.
La zona sud occidentale della Cina conta 23.488 ghiacciai, che coprono una superfice di 29.523 km2 nella catena dell'Himalaya e sui monti Nyainqentanglha, Tanggula e Hengduan. Le modifiche in termini di precipitazioni piovose e nevose sono risultate, secondo i ricercatori, conformi alle previsioni dei modelli sui cambiamenti climatici previsti.

Studio svedese: il riscaldamento globale interessa entrambi gli emisferi - Per la prima volta negli ultimi 20 mila anni il surriscaldamento climatico dei due emisferi sta andando di pari passo. A dimostrarlo è uno studio dell'Università di Lund, in Svezia, da cui emerge che, a partire dall'ultima era glaciale di 20 mila anni fa, non era mai successo che, quando la temperatura di uno dei due emisferi andava riscaldandosi, anche l'altro aumentasse le proprie temperature. «Quello che sta accadendo oggi è un evento unico in una prospettiva storica geologica», spiega Svante Bjoerck, esperto di clima e primo autore dello studio. Bjoerck e colleghi hanno esaminato gli archivi climatici globali rilevando che ogni volta che nel passato avveniva un cambiamento climatico che faceva aumentare la temperatura in uno dei due emisferi, la faceva scendere nell'altro, e viceversa. Il riscaldamento contemporaneo di entrambi gli emisferi deve quindi essere considerato un'eccezione: «Finché non troviamo alcuna prova che indichi che nel passato altri cambiamenti climatici hanno portato a simili effetti simultanei - spiega Bjoerck - dobbiamo considerare il riscaldamento globale di oggi come un'eccezione causata dall'influenza umana sul ciclo del carbonio».

Faggi minacciati dal caldo, la Francia li pianta in Islanda - Per conservare il Dna delle specie di alberi francesi minacciati dal riscaldamento climatico, la Francia chiederà «ospitalità» all'Islanda per piantarli in un'area più favorevole, al limite del circolo polare artico. Lo ha annunciato il dipartimento delle Foreste di Reykjavik. «Il principale obiettivo è di ricercare e trovare i mezzi per proteggere e conservare il Dna di questi alberi», ha precisato Adalsteinn Sigurgeirsson del Servizio forestale islandese.
La collaborazione tra l'Ufficio nazionale francese delle foreste e l'omologo islandese riguarda in particolare le specie provenienti dai massici montagnosi alpini e pirenaici come il faggio. «Studieremo le specie maggiormente minacciate in Francia dall'aumento delle temperature del pianeta», ha spiegato il capo dipartimento delle ricerche del Servizio forestale islandese. Il clima più freddo dell'Islanda permetterà di conservare specie di alberi francesi il cui habitat è diventato troppo caldo.
«Ci sono tutte le condizioni per poter affermare che il clima dell'Islanda sarà molto favorevole nei prossimi 50-100 anni per il faggio», ha aggiunto Sigurgeirsson.