27 agosto 2025
Aggiornato 21:00
Indipendenza Catalogna

Barcellona, notte di scontri tra agenti e manifestanti

Dopo il sequestro di numerose schede referendarie e dopo gli arresti nel governo autonomo, tantissimi barcellonesi sono di nuovo scesi in piazza nella notte. Duri scontri con la polizia

BARCELLONA - Tensione nella notte tra manifestanti catalani e polizia, dopo il pugno di ferro usato da Madrid che ha sequestrato quasi 10 milioni di schede per il referendum sull'indipendenza della Catalogna e fatto arrestare 14 funzionari del governo autonomo a Barcellona. L'angolo tra Rambla Catalunya e Gran V a - dove si trova il ministero dell'Economia della Generalitat - è stato il luogo scelto come epicentro delle proteste. Fino a 40.000 persone si sono radunate sul posto per protestare contro il colpo di mano di Madrid. Una protesta che è proseguita anche in nottata, con isolati tafferugli e feriti tra i manifestanti.

Schede e materiale elettorale sequestrato
Oltre alle schede, la Guardia Civil ha anche sequestrato altro materiale elettorale, tra cui i moduli per la creazione dei seggi elettorali e quelli per la registrazione degli elettori. Le forze di sicurezza hanno anche condotto una serie di perquisizioni in diversi uffici dell'esecutivo catalano a Barcellona, in particolare la presidenza e i dipartimenti per gli Affari economici e gli Affari esteri. Di fronte all'ingente protesta di piazza il premier spagnolo Mariano Rajoy ha usato toni fermi contro gli indipendentisti catalani.

"Rinunciate una volta per tutte"
"Rinuncino una volta per tutte a questa escalation di estremismo e disobbedienza. C'è ancora tempo per evitare problemi più grandi" ha detto il premier spagnolo che ha invitato il presidente catalano Carles Puigdemont a rinunciare al referendum sull'indipendenza previsto per il 1 ottobre: "Torna al diritto e alla democrazia" gli ha intimanto. Ma gli indipendentisti non intendono fare marcia indietro e annunciano che andranno avanti con la mobilitazione popolare.