Mosul, «catastrofe di civili»: città distrutta dopo nove mesi di battaglia contro l'Isis
Dopo nove mesi di battaglia contro l'Isis, Mosul è ridotta ad un cumulo di macerie. La denuncia di Amnesty International: una catastrofe, popolazione non è stata protetta
MOSUL - Dopo nove mesi di battaglia contro l'Isis, Mosul è ridotta ad un cumulo di macerie. I danni maggiori li ha subiti la città vecchia, non sono stati risparmiati dalla guerra neanche i simboli religiosi: sono oltre 300 le moschee andate distrutte, con i loro minareti. L'annuncio della riconqusita di Mosul è una vittoria importante nella guerra contro l'Isis ma non ne segna certo la fine e di sicuro si lascia alle spalle un conto pesantissimo. Amnesty international parla di una "catastrofe di civili" e chiede che il governo si prenda la responsabilità di riconoscere pubblicamente le vittime civili uccise durante gli scontri fra la coalizione guidata dagli Stati Uniti e gli jhiadisti. L'accusa è che non siano state prese le precauzioni necessarie per difendere la popolazione, per mesi in balia dell'Isis che spesso ha usato le persone come scudi umani.
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