Pentagono, Mattis: i membri della Nato aumentino i contributi
In linea con le affermazioni già fatte da Donald Trump, il titolare della Difesa Usa James Mattis ha ribadito che i membri della Nato devono contribuire di più alle spese dell'Alleanza
BRUXELLES - I membri della Nato devono contribuire di più alle spese della Nato. Se non aumenteranno il loro impegno economico, gli Stati Uniti non potranno che rivedere il loro. Questo il messaggio 'loud and clear', forte e chiaro, inviato dal ministro della Difesa statunitense, James Mattis, al vertice dell'Alleanza atlantica a Bruxelles.
Dimostrare l'impegno
I contribuenti statunitensi non possono più sopportare una quota sproporzionata per la difesa dei valori occidentali. E se i paesi membri non vogliono che Washington riduca il proprio impegno, tutti devono dimostrare concretamente di voler sostenere la difesa comune, ha ribadito Mattis, già comandante della Nato tra il 2007 e il 2009, nel suo discorso agli omologhi della Nato. Bisogna garantire che entro la fine dell'anno la situazione sia diversa da quella che è oggi, ha concluso il responsabile del Pentagono.
Concetto ribadito da Stoltenberg
Il concetto è stato ripreso, come un bravo maestro di fronte a scolaretti un po' duri di comprendonio, dal segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg. «Il ministro Mattis ha recapitato un messaggio molto preciso a tutti gli alleati» ha ribadito un po' troppo zelante Stoltenberg, «un messaggio relativo all'importanza di un'equa distribuzione dei carichi che riflette una chiara realtà politica statunitense». Alcuni paesi, tra cui l'Italia, hanno chiesto più flessibilità facendo notare il peso sui conti pubblici nazionali delle operazioni militari della Nato alle quali partecipano attivamente, a differenza di altri paesi membri.
Distribuzione degli incarichi
"Un'equa distribuzione dei carichi non riguarda solo il contributo alle spese» ha concesso Stoltenberg. «Riguarda, naturalmente, anche i contributi alle missioni e alle operazioni Nato e da questo punto di vista è certo che Italia e Spagna vi contribuiscono in molte maniere diverse».
Tra le righe rimane però in sospeso la vera questione. Come aveva spiegato in campagna elettorale il candidato Donald Trump la Nato, dopo il crollo dell'antagonista/omologo legato al blocco sovietico, appare "obsoleta». In altre parole, e al netto dei conti di ragioneria contabile, l'Alleanza atlantica, oggi, ha ancora un senso?
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